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L'espressione trazione posteriore indica negli automezzi gommati la ripartizione della potenza completamente sulle ruote posteriori. Questo non preclude la possibilità di posizionare il motore sia anteriormente che posteriormente. La trazione posteriore era molto utilizzata fino agli anni ottanta, a partire dai quali gli si preferì adottare per motivi di mercato la meno costosa trazione anteriore. Molte case automobilistiche tuttavia la continuano ad utilizzare, specialmente su modelli sportivi, dove questo tipo di trazione può sfruttare al massimo le sue peculiarità, ma anche su molte normali vetture di alta gamma.
I vantaggi dinamici della trazione posteriore riguardano la migliore aderenza soprattutto in salita o in accelerazione a causa del fatto che questa situazioni appesantiscono il retrotreno della vettura, aumentando il carico sulle ruote posteriori.
Gli interventi di manutenzione sono più semplici in quanto il differenziale è più facilmente raggiungibile.
Con l'adozione al posteriore di un differenziale autobloccante (ne esistono vari tipi: al 25%, 50%, 75% eccetera) i problemi di aderenza su fondi a scarsa tenuta vengono quasi tutti eliminati o comunque mitigati (neanche una trazione integrale avrà il 100% di tenuta, dunque una ottimale aderenza su fondi a scarsa aderenza). Inoltre a differenza degli altri tipi di trazione, la posteriore permette, ad un ottimo ed esperto pilota, di poter controllare agevolmente gli assali anteriore e posteriore indipendentemente, per averne un controllo totale.
La trazione posteriore su fondi a scarsa aderenza o in caso di forti accelerazioni laterali reagisce creando una maggiore deriva del retrotreno o addirittura una perdita di aderenza che porta al sovrasterzo. In questi casi si ricorre alla manovra detta del "Controsterzo" con la quale si alleggerisce il carico laterale sulle ruote anteriori sterzanti, ma a dispetto del nome questa manovra è assolutamente istintiva, più difficile invece riallineare le ruote anteriori alla fine della suddetta manovra, ciò in quato quelle posteriori riprendono la loro aderenza in maniera repentina.
Ovviamente il costo e il peso di una trasmissione di tipo posteriore e motore anteriore risulta più elevato, in quanto occorre l'albero di trasmissione e un retrotreno con una cinematica più evoluta.
L'uso di quattro ruote motrici favorisce la trazione in qualsiasi situazione, ma risulta essere una soluzione molto costosa rispetto ai vantaggi offerti.
La prima vettura da competizione ad usare questo sistema fu la Pat Clancy Special del 1948 e del 1949 durante la gara di Indianapolis.
In Formula 1 la vettura March 2-4-0 testò questo sistema nel 1977, ma non venne mai portata in gara. In seguito anche la Williams riprese il concetto con il prototipo FW07D del 1981 e la FW08B del 1982, ma la FIA reagì limitando per regolamento il numero di ruote delle vetture a quattro, di cui due motrici.[1]
La trazione posteriore continua ad essere utilizzata ancora oggi in specifici modelli di alcune case (spesso più per motivi di tradizione automobilistica), anche se molto spesso è relegata a modelli di prestigio. Qui segue un elenco delle case che producono automobili con questo tipo di meccanica e a fianco ad esse compaiono i modelli in questione.
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