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Un continente (dal latino continere, "tenere insieme") è una grande area di terra emersa della crosta terrestre, la più vasta delle ripartizioni con le quali si suddividono le terre emerse.
La superficie del pianeta Terra è suddivisa in continenti e oceani, che sono a loro volta la più vasta ripartizione in cui si vuole suddividere l'idrosfera. Il concetto di continente si contrappone quindi a quello di oceano e i geologi infatti suddividono la crosta terrestre in oceanica e continentale.
Alla definizione di continente concorrono criteri che sono soprattutto geografici e storici, ma anche filosofici e politici; si ricorre anche ad analisi geomorfologiche ed ecologiche. Dato che i vari criteri non portano a un'unica conclusione, la suddivisione della terra emersa in continenti è parzialmente arbitraria. Per lo stesso motivo, non esiste un modello unico di suddivisione delle terre emerse, ma vari modelli, usati nei vari stati del mondo o nei vari ambiti di conoscenza a seconda delle necessità. Ogni modello ha le sue giustificazioni e prevede un numero diverso di continenti, variamente raggruppati.
Le isole si considerano di solito appartenenti al continente più vicino: per esempio, il Madagascar e le Seychelles si considerano parte dell'Africa. Può aiutare in questo discrimine l'esistenza delle piattaforme continentali. Anche per questa variabile ci sono però casi di ambiguità: per esempio l'Islanda, comunemente considerata parte dell'Europa, è in realtà divisa dalla dorsale medio atlantica, e quindi geograficamente appartiene per metà alle Americhe, geologicamente invece deve essere considerata come un'emersione della dorsale oceanica, senza crosta continentale e quindi non facente parte di alcun continente.
Una seconda accezione di "continente" si usa quando si contrappone un'isola alla terraferma. In questo caso la parola continente è sinonimo di terraferma. Esempi classici in questo senso si hanno quando i britannici chiamano "il continente" la restante parte d'Europa o quando sardi e siciliani chiamano "il continente" la restante parte d'Italia.[1]
Esso dà la massima importanza ai criteri storici e culturali, trascurando la contiguità tra le terre. Si separa così il Sudamerica dal Nordamerica e l'Europa dall'Asia. È uno dei modelli comunemente più usati in Cina e nei paesi di cultura inglese[2]
Sono due i criteri che portano a considerare sei i continenti. Il primo è un criterio storico-etimologico: sono considerati continenti le grandi estensioni di terre emerse che hanno un loro proprio nome (al singolare). È il modello più usato in Italia[3], in tutta l'Europa occidentale (escluse le Isole Britanniche) e in America latina.[4]. Corrisponde all'accezione comune di continente nella lingua corrente. Inoltre è il criterio seguito dalle Nazioni Unite nel Geoschema.
In un altro caso si giunge a contare sei continenti considerando separate le due Americhe e invece unite l'Europa e l'Asia; questo modello in alcuni casi prende in considerazione dati geografici e geologici, altre volte si basa su dati culturali. Adottano questo modello la Russia (che, estendendosi sia in Europa sia in Asia, trova comodo considerare unite queste due terre), l'Ucraina e la Bielorussia.
Nel primo caso presentato qui sotto non si comprende l'Antartide, considerando continenti solo le terre abitate dall'uomo. In Antartide risiedono infatti permanentemente almeno un migliaio di abitanti, ma tra essi nessun abitante locale, solo ricercatori scientifici provenienti da altri continenti, alcuni permanenti, altri stagionali, altri solo per un viaggio.[5] È il modello seguito nel simbolo olimpico dei cinque cerchi intrecciati.
Esiste un secondo criterio che porta a contare cinque continenti. È poco usato in quanto è un ibrido tra una suddivisione puramente geografica e una storica: considera unite le due Americhe e unisce Europa e Asia nell'Eurasia dando importanza ai criteri geografici, ma separa l'Eurasia dall'Africa, dando importanza in questo caso a criteri storici.
È un modello che dà la massima importanza alle considerazioni geografiche, trascurando quelle storiche. In questo modello tutti i continenti sono definibili univocamente come terre emerse contigue e completamente circondate dagli oceani; il taglio dell'Istmo di Suez e dell'Istmo di Panama, essendo opera dell'uomo, non sono considerati impedimento per considerare rispettivamente unite Africa e Asia oppure le due Americhe. I nomi per i continenti così considerati sono diversi a seconda se si accetti un criterio onomastico eurocentrico oppure no. In questa classificazione l'Europa, l'Asia, l'Africa, l'America, l'Oceania e l'Antartide sono considerate parti del mondo, alcune coincidenti con i continenti.
Lo stesso argomento in dettaglio: Paese transcontinentale § Europa e Asia. |
Mentre l'istmo di Suez è sufficiente a distinguere l'Asia dall'Africa e l'Istmo di Panama separa bene il Nordamerica dal Sudamerica, non c'è un elemento geografico di pari evidenza che possa distinguere l'Europa dall'Asia. Ciononostante le due parti del mondo sono considerate come due entità distinte sin dai tempi di Omero. Nella distinzione tra Europa e Asia occorre quindi necessariamente considerare anche i criteri storici, poiché nessuna caratteristica geografica può da sola esser sufficiente a tal scopo.
Il problema principale è quindi individuare il confine tra i due continenti. Già in epoca classica l'unico confine certo era la linea tra l'Ellesponto (Dardanelli), la Propontide (mar di Marmara) e il Bosforo.[6] A settentrione del Mar Nero, invece, si trovano pianure o bassopiani, estesi dalle isole britanniche fino alla Mongolia, terre di nomadi fino a epoche recenti; ciò rende difficile ogni tentativo di delimitazione. La realtà è che Europa e Asia sfumano l'una nell'altra e ogni delimitazione ha quindi un carattere antropologico e puramente convenzionale.
Il confine tra Europa e Asia è universalmente indicato all'interno del territorio russo. Infatti la Russia è una nazione transcontinentale il cui territorio si estende parte in Europa e parte in Asia, inoltre la sua storia è stata per molti secoli incentrata sui rapporti con le monarchie europee. La convenzione più seguita identifica il confine tra Europa e Asia con la linea che passa sullo spartiacque dei Monti Urali, prosegue lungo il corso del fiume Ural e infine attraversa la pianura russa seguendo la Depressione del Kuma-Manyč, tra la foce del Volga a quella del Don, lungo il corso dei due fiumi Manyč[7].
Europa e Asia si contrappongono anche su basi culturali: Occidente e Oriente hanno dato origine a scienze e filosofie diverse tra loro, in continuo scontro e confronto. In numerosi miti viene raccontata la contrapposizione tra occidente e oriente, come nel mito di Europa, la principessa fenicia rapita da Zeus.
Un'importante cosa da ricordare è che la Groenlandia è parte integrante del continente americano, nonostante dal punto di vista politico sia un possedimento danese.
Come già detto nel paragrafo dedicato ai vari modelli di suddivisione in continenti, a volte si considera tutto il territorio americano un unico continente, altre volte si considera invece tale territorio diviso in due continenti, l'America del nord o America settentrionale (che comprende anche l'America centrale) e l'America del sud o America meridionale, separati dall'istmo di Panama.
Geograficamente parlando, un continente è separato dagli altri per mezzo di oceani, e non di istmi. Quello di Panama è sì tagliato dal canale artificiale omonimo, ma dal punto di vista naturale le due masse di terra a nord e a sud di esso sono unite.
Dal punto di vista culturale l'istmo di Panama non separa i paesi di cultura latino-americana da quelli di cultura anglosassone. L'America centrale, pur essendo compresa nell'America settentrionale in quanto situata a nord dell'istmo, ha, per lo più, una cultura risultante dalla fusione tra le civiltà precolombiane e quella spagnola e ciò l'avvicina ai paesi dell'America meridionale: non per niente il concetto di America latina include America centrale, meridionale e Canada francofono mentre, come contraltare, il concetto di America del nord può essere ridotto a Stati Uniti, Canada anglofono e Groenlandia.
Dal punto di vista ecologico, l'istmo di Panama ha però un suo ruolo nell'evoluzione di alcune specie animali e vegetali e, quindi, relativamente all'aspetto florofaunistico delle due Americhe. Per esempio, per quanto riguarda l'uomo, parlando di popolazioni autoctone, si può notare come in America del sud l'unico gruppo sanguigno diffuso sia lo 0, mentre in America del nord lo stesso sia semplicemente il più diffuso (più del 90% nelle popolazioni indigene). L'istmo in quanto tale, cioè, condiziona la deriva genetica, apportando differenze ecologiche sensibili, similarmente a quanto osservato in altre realtà (vedi la linea di Wallace nel determinare i confini tra Asia e Oceania).
In conclusione, visto che l'istmo di Panama non è un confine né geografico né culturale, in Italia, in Europa occidentale e nella stessa America latina si preferisce considerare tutto il territorio americano come un unico continente, usando il nome al singolare: America[4]. Secondo questo criterio, le espressioni "America del nord", "America del sud", "America centrale" e "America latina" hanno lo stesso valore, ad esempio, di "Europa occidentale" o "Asia meridionale", ossia di suddivisioni interne a un continente unico, utilizzabili a seconda dei casi, e i cui confini non sono categoricamente definiti.
Nel Regno Unito e nei paesi di cultura anglosassone si preferisce invece parlare di due Americhe, dato che il concetto di America latina non considera la presenza, nel territorio così denominato, di alcuni paesi di cultura non latina; essi sono il Belize, le isole delle Antille di lingua inglese od olandese e le Guyane[4].
Anche l'Oceania pone dei problemi, riguardo alla definizione classica di continente.
Per "Oceania" si intende l'insieme delle terre emerse del Pacifico, tra le quali l'Australia è la più grande. Al contrario di ciò che accade negli altri continenti, ciò che unisce queste terre è il mare, e il termine "Oceania" è quindi esplicativo di tale peculiarità.
Questa unione continentale non è solo ideale, concettuale, ma si basa anche su fondamenta geomorfologiche: l'oceano Pacifico, infatti, è per gran parte un'unica placca tettonica; da questo punto di vista, però, l'Australia non è unita all'Oceania, giacendo su una sua propria placca.
Il confine tra Asia e Oceania può seguire due linee convenzionali: la linea di Wallace-Weber (definita in base a parametri non strettamente geografici, ma soprattutto ecologici in quanto flora e fauna, infatti, sono molto diversi nelle due zone così individuate), oppure la linea di Lydekker, molto usata perché legata a parametri antropici e geografici in senso stretto.
L'Antartide è un emblema dei diversi criteri che sono alla base della definizione di continente. Pur essendo ottimamente definito nei suoi confini grazie ai tre oceani che lo circondano e pur essendo l'unico continente che viene sempre considerato a sé stante, l'Antartide, a causa della sua apparente uniformità, non sembrerebbe un continente, se si considera l'etimologia della parola, ossia terra che tiene insieme tante cose diverse – climi, ecosistemi, popoli, culture.
In realtà l'uniformità dell'Antartide è solo apparente, effetto della grande diversità ambientale e climatica rispetto agli altri continenti; in realtà anche in questa parte del mondo si possono distinguere vari tipi di clima, di morfologia e di ambienti naturali, significativamente diversi tra loro, ma che appaiono simili perché tutti caratterizzati da un clima notevolmente freddo.
Sono stati pubblicati alcuni articoli in riviste geografiche in cui si parla della Zealandia, variamente descritta come un "frammento continentale", un microcontinente, un continente sommerso o addirittura come un continente vero e proprio[8].
La Zealandia è costituita da 4,9 milioni di chilometri quadrati di crosta continentale, ma dato il 94% si trova sott'acqua, essa non corrisponde alla comune definizione di "continente", inteso come massa di terra emersa, e non sommersa. Infatti, solo la Nuova Zelanda e la Nuova Caledonia sono le terre della Zealandia che si trovano sopra la superficie dell'oceano. La Zealandia affondò dopo la rottura con l'Australia 60-85 milioni di anni fa, essendosi separata dall'Antartide tra 85 e 130 milioni di anni fa[9]. Il nome e il concetto di Zealandia furono proposti dal geofisico ed oceanografo statunitense Bruce Luyendyk nel 1995[10].
Lo status della Zealandia come continente non è universalmente accettato, ma il geologo neozelandese Nick Mortimer ha commentato che "se non fosse per l'oceano" esso sarebbe stato riconosciuto come tale tempo fa; l'oceano che lo ricopre, però, esiste[11].
La seguente tabella riporta l'area dei continenti utilizzati nelle diverse classificazioni, dal più grande al più piccolo.
Nome | Area (km²) |
---|---|
Eurafrasia | 84 580 000 |
Eurasia | 54 210 000 |
Asia | 43 810 000 |
America | 42 330 000 |
Africa | 30 370 000 |
America del Nord | 24 490 000 |
America del Sud | 17 840 000 |
Antartide | 13 720 000 |
Europa | 10 400 000 |
Oceania | 9 010 000 |
Le dimensioni sono importanti anche nel definire il subcontinente o lo stato-continente, ma non sono sufficienti:
La caratteristica dimensionale, invece, non ha portato stati molto estesi come USA, Canada, Cina e Brasile a essere definiti "stato-continente".
La formulazione della teoria della deriva dei continenti (1915), e le successive conferme empiriche, hanno portato i paleogeografi a supporre che la forma e il numero dei continenti siano variati ripetutamente nel corso della storia antica della Terra. Si ritiene che i continenti moderni siano frammenti dell'unico supercontinente di Pangea (circa 300 milioni di anni fa) e che questo a sua volta si sia formato dall'unione dei frammenti di altri supercontinenti precedenti (il più antico supercontinente di cui si sia finora ipotizzata l'esistenza, Yilgarn, risale a circa 4,4 miliardi di anni fa).
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