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Calendimaggio (10396 views - Day Of)

In Italia è detta Calendimaggio o cantar maggio una festa stagionale che si tiene per festeggiare l'arrivo della primavera. L'evento trae il nome dal periodo in cui ha luogo, cioè il inizio di maggio.
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Calendimaggio

Calendimaggio

In Italia è detta Calendimaggio o cantar maggio una festa stagionale che si tiene per festeggiare l'arrivo della primavera. L'evento trae il nome dal periodo in cui ha luogo, cioè il inizio di maggio.

La tradizione

Il Calendimaggio è una tradizione viva ancor oggi in molte regioni d'Italia come allegoria del ritorno alla vita e della rinascita: fra queste il Piemonte, la Liguria, la Lombardia, l'Emilia-Romagna (ad esempio si celebra nella zona delle Quattro Province, ovvero Piacenza, Pavia, Alessandria e Genova), la Toscana (Montagna pistoiese), l'Umbria, le Marche e il Molise.

La funzione magico-propiziatoria di questo rito è spesso svolta durante una questua durante la quale, in cambio di doni (tradizionalmente uova, vino, cibo o dolci), i maggianti (o maggerini) cantano strofe benauguranti agli abitanti delle case che visitano. Simbolo della rinascita primaverile sono gli alberi (ontano, maggiociondolo) che accompagnano i maggerini e i fiori (viole, rose), citati nelle strofe dei canti, e con i quali i partecipanti si ornano. In particolare la pianta dell'ontano, che cresce lungo i corsi d'acqua, è considerata il simbolo della vita ed è per questo che è spesso presente nel rituale.

Si tratta di una celebrazione che risale a popoli dell'antichità molto integrati con i ritmi della natura, quali celti (festeggiavano Beltane), etruschi e liguri, presso i quali l'arrivo della bella stagione rivestiva una grande importanza.

In alcune località essa è associata al culto di San Michele, del quale è festeggiata l'8 maggio la sua apparizione nel santuario di Monte San Michele sul Gargano.

Le feste del Calendimaggio

A seconda della località in cui si svolge questa festa troviamo forme e nomi differenti:

In diverse città si è formalizzata in una vera e propria consuetudine dotata di regole interne e a carattere fortemente spettacolare, come la Maggiolata a Firenze o il Calendimaggio ad Assisi.

Oggi in alcuni luoghi si celebra durante tutto il mese di maggio questa tradizione, come nel caso dal Festival del Maggio Itinerante.

Il Calendimaggio sulla Montagna pistoiese

Nelle province della Montagna pistoiese il Calendimaggio viene celebrato nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio e consiste nell'itinerare lungo il paese cantando i canti del Maggio sotto ogni casa. La tradizione vuole che un ramo molto grosso della pianta di ontano venga trasportato dai "Maggerini" (i cantori del maggio) e su di esso vengano appesi i doni dati nelle case. Attorno alla pianta si tenevano danze e l'elezione della reginetta del Maggio. Alla fine del percorso questo ramo, a seconda dei luoghi, poteva venire issato con i doni per diventare il palo della cuccagna. Va ricordato che il fascismo proibì queste espressioni popolari. Il Collettivo Folcloristico Montano ripropone la tradizione sulla Montagna pistoiese dal 1976 come pure da parte di altre forme associative fra le quali i Cantori Appennino Toscano dal 1977.

Il Cantamaggio nelle Quattro province

La celebrazione del Cantamaggio in questa zona è strettamente lagata alle questue, che prendono aspetti e nomi differenti a seconda della località in cui si tengono. Il periodo in cui si svolge sono i primi giorni di maggio, anticipato al sabato prima di Pasqua (Sabato Santo) a Romagnese (PV) o posticipato al 3 maggio (festa della Santa Croce) nella zona fra il passo del Brallo, Bobbio e Corte Brugnatella o alla prima domenica di maggio.[1]

In val Tidone si chiama La galina grisa o La galëina grisa, a Marsaglia di Corte Brugnatella in val Trebbia Carlin di maggio (storpiatura di Calendimaggio).[1]

Discografia

  • 1974 - Canzoniere Internazionale Siam venuti a Cantarmaggio (Fonit Cetra, Folk Internazionale 29, LPP 261)
  • 1980 - 'Maggiolata' in Toscana vol.1 - Grosseto - Siena - Cetra 'I Suoni' su 5004 - a cura di Diego Carpitella
  • 1984 - Musa di pelle, pinfio di legno nero... Baraban -- ACB
  • 1989 - Canti e musiche popolari dell'Appennino pavese. I canti rituali, i balli, il piffero, a cura di Aurelio Citelli e Giuliano Grasso -- ACB
  • 1990 - Antologia, Ciapa Rusa — Robi Droli
  • 1995 - In festa, Micrologus
  • 1996 - 'Kalenda Maya' in italiano - Angelo Branduardi in 'Chominciamento di gioia' - La Voce del Padrone CD
  • 2000 - Eva Tagliani. La voce delle mascherate, a cura di Aurelio Citelli e Giuliano Grasso -- ACB
  • 2000 - Tendachënt Ori pari (Folkclub Etnosuoni)
  • 2001 - Balla Ghidan, Gruppo ricerca popolare — Voxi de Zena
  • 2003 - Acqua foco e vento, Riccardo Tesi e Maurizio Geri — Il manifesto
  • 2004 - In cerca di grane, Ariondassa — Folkclub etnosuoni
  • 2004 - Lune Riccardo Tesi, Maurizio Geri e Banditaliana -- Suppl. de ‘Il Manifesto
  • 2005 - 'Kalenda Maya', di Raimbaut de Vaqueiras, in Scenari: la musica dalle origini al Cinquecento --La Nuova Italia
  • 2007 - Sentré Musiche selvagge - ACB
  • 2008 - E l'è arrivà il mese d'aprile Cori spontanei dell'Appennino piacentino -- Soprip

Note

  • S. Gargini Non son poeta e non ho mai studiato, cantate voi che siete alletterato. Canti della tradizione popolare ed altre notizie e documenti raccolti, Comune di San Marcello P/se, 1986

Voci correlate



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