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Gli occhiali da sole sono un dispositivo di protezione individuale,[1] votato a salvaguardare l'apparato visivo di una persona dai possibili rischi causati dalla radiazione solare intensa.
Dai tempi preistorici, gli Inuit[2] indossano maschere d'avorio che bloccano i raggi del sole riflessi dalla neve. Sotto l'Impero romano, Plinio racconta che l'imperatore Nerone guardava le lotte dei gladiatori attraverso smeraldi[3]. In Cina, i vetri di quarzo fumè sono stati utilizzati nel XII secolo per proteggere gli occhi contro l'abbagliamento e per nascondere le espressioni dagli occhi dei giudici durante l'interrogatorio[4].
I primi occhiali con lenti per filtrare i raggi UVA[5] sono prodotti nelle vetrerie di Murano, a Venezia dove delle copie del Settecento sono sopravvissute. Questi occhiali anche detti “occhiali da gondola”, “vetri da gondola” o “vetri di dama” con vetro verde sono stati utilizzati dalla nobiltà veneziana per preservare la vista dal riverbero costante della luce sull'acqua della laguna.
Nell'estate 2014, le sale monumentali della Biblioteca Marciana[6] ospitano una mostra dedicata agli occhiali da sole alla maniera della Venezia settecentesca. Intitolata Occhiali da Doge. Gli occhiali da sole nella Venezia del Settecento, l'esposizione presenta una collezione di pezzi unici e molto rari (come gli occhiali con lenti “poliedriche” o occhiali del tipo “Goldoni”) ad uno dei quali si attribuisce la proprietà al doge Alvise IV Giovanni Mocenigo
L'occhiale da sole si compone principalmente di due parti: montatura e lenti.
La montatura per occhiali da sole può essere molto variabile nella struttura, ancor più rispetto ad un occhiale da vista.
Una montatura per occhiali da vista può essere utilizzata anche come struttura per applicare filtri o lenti da sole. Il limite di questa soluzione spesso è dato dall'estetica, poiché spesso le montature da sole sono diverse da quelle da vista. Difatti, in generale le montature da sole sono costruite in modo tale da coprire maggiormente l'occhio, sia come dimensione della lente stessa (calibro della montatura), sia come montatura, con aste più spesse e il maggiore uso di celluloide.
Un altro sistema di protezione utilizzato è quello delle lenti avvolgenti, cioè molto più curve rispetto alle lenti standard da vista. Queste, permettono di seguire ancora di più il profilo del volto dando così una maggiore copertura.
Un occhiale da sole è costituito di norma da due lenti, che possono avere caratteristiche diverse tra di loro. È possibile montare lenti che, oltre a riparare dalla radiazione solare, abbiano anche un effetto di correzione di difetti visivi.
I materiali di base sono organici (resine plastiche) o minerali (vetro). La plastica ha tra i vantaggi la resistenza agli urti, mentre il vetro è più resistente ai graffi (caratteristica che viene limitata da trattamenti della superficie, la quale comunque verrà rigata). La plastica ha solitamente un indice di rifrazione minore ed è quindi più spessa, mentre il vetro, al contrario, è più sottile. La plastica è più leggera, il vetro più pesante. Su queste basi vengono applicati trattamenti analoghi a quelli delle lenti correttive, come il trattamento indurente (chiamato impropriamente "antigraffio"), o i vari trattamenti antiriflesso.
La lente viene trattata in modo da ottenere una riduzione della luminosità che l'attraversa. Questo trattamento consiste normalmente nella colorazione della lente. Esistono inoltre alcuni trattamenti particolari, volti ad ottenere speciali caratteristiche filtranti.
Oltre agli occhiali da sole con lenti semplicemente colorate, esistono altre tipologie.
Gli occhiali fotocromatici sono caratterizzati da lenti la cui colorazione varia a seconda della luminosità esterna, comportandosi come occhiali da sole a riduzione di luminosità variabile, da quasi nulla a molto elevata.[8][9].
Gli occhiali degradanti hanno una colorazione variabile, e quindi una trasmissione di luminosità mutevole sulla lente. La parte superiore, blocca gran parte della radiazione solare, mentre quella inferiore è più trasparente: per queste caratteristiche sono particolarmente indicati per la guida di veicoli.[7][8]
Gli occhiali da sole sono considerati dispositivi di protezione individuali di prima categoria, in base al decreto legislativo 475/1992 e successive modificazioni.[1] In quanto tali, gli occhiali da sole sono regolamentati dalle normative europee 89/686/CEE, 93/68/CEE, 93/95/CEE e 96/58/CE, recepite in Italia dal suddetto D.Lgs. 475/1992 e dal decreto legge 10/1997. Tutte queste normative sono state armonizzate nella norma EN 1836:1997, recepita in Italia come norma UNI EN 1836:2006,[10] ed in seguito ad alcune modifiche come UNI EN 1836:2008.[11] La normativa prevede che ad ogni occhiale debbano essere allegate le seguenti informazioni:[10]
La normativa suddivide gli occhiali da sole in 5 categorie, a seconda del livello di riduzione della luminosità:[8][9]
Categoria | Tipologia di lente | Percentuale di luce trasmessa | Utilizzo |
---|---|---|---|
0 | Lenti minimamente oscurate. Lenti fotocromatiche allo stato più chiaro. |
80-100% | Luoghi chiusi, cielo coperto |
1 | Lenti leggermente oscurate | 43-79% | Luce solare attenuata |
2 | Lenti mediamente oscurate | 18-42% | Luce solare media |
3 | Lenti scure. Lenti fotocromatiche allo stato più scuro. |
8-17% | Luce solare intensa |
4 | Lenti scurissime | 3-7% | Luce solare estremamente intensa (alta montagna, mare, neve, ghiacciaio nelle ore centrali della giornata) |
Le lenti di categoria 4 non sono adatte per la guida di veicoli.[9]
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