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Smirne (12435 views - Countries & Continents)

Questa voce si riferisce all'antica città greca (nell'odierna Turchia). Per altri significati, vedi anche Smyrna .Smirne (in turco İzmir; in greco moderno Σμύρνη, Smýrni; in greco antico: Σμύρνη, Smýrne or Σμύρνα, Smýrna) è una città di 4.113.072 di abitanti della Turchia centro-occidentale, la terza del paese per numero di abitanti dopo Istanbul e Ankara, capoluogo della provincia omonima. È anche un grande ed efficiente porto situato sull'omonimo golfo, nel Mar Egeo. Konak costituisce il centro storico della città.
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Smirne

Smirne

Smirne

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Questa voce si riferisce all'antica città greca (nell'odierna Turchia). Per altri significati, vedi anche Smyrna .
Smirne
comune metropolitano
(TR) İzmir
Localizzazione
Stato Turchia
RegioneEgeo
ProvinciaSmirne
DistrettoNon presente
Amministrazione
SindacoAziz Kocaoğlu (CHP)
Territorio
Coordinate38°26′N 27°09′E / 38.433333°N 27.15°E38.433333; 27.15 (Smirne)Coordinate: 38°26′N 27°09′E / 38.433333°N 27.15°E38.433333; 27.15 (Smirne)
Altitudine30 m s.l.m.
Superficie12 012 km²
Abitanti4 113 072[1] (2014)
Densità342,41 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale35xxx
Prefisso(0090)+ 232
Fuso orarioUTC+3
Targa35
Cartografia
Smirne
Sito istituzionale

Smirne (in turco İzmir; in greco moderno Σμύρνη, Smýrni; in greco antico: Σμύρνη, Smýrne or Σμύρνα, Smýrna) è una città di 4.113.072 di abitanti della Turchia centro-occidentale, la terza del paese per numero di abitanti dopo Istanbul e Ankara, capoluogo della provincia omonima. È anche un grande ed efficiente porto situato sull'omonimo golfo, nel Mar Egeo. Konak costituisce il centro storico della città.

Geografia fisica

Territorio

Clima

Smirne è caratterizzata da estati calde e inverni miti e piovosi. Le precipitazioni nell'arco dell'anno sono di 706 mm; concentrate per il 77% (543 mm) da novembre a marzo. Le temperature massime in inverno sono mediamente comprese fra i 12 e i 14 °C. I mesi estivi (fra giugno e settembre) hanno una temperatura media di oltre 28 °C.

Etimologia

Il nome "Smirne" ("Smyrna" in greco antico) significa "mirra" in greco antico, pertanto si riferisce alla presenza di tale arbusto nella zona dove la città è stata fondata.

Izmir è il nome turco, ufficializzato solo nel 1930[2], negli ultimi decenni diffuso anche all'estero. Nasce probabilmente dalla corruzione del nome più il prefisso -Is e il cambiamento della S in Z come accadde per Costantinopoli (ora Istanbul) e Nicea (ora Iznik). In greco come anche in italiano e in altre lingue il nome Smyrna (o Smyrni, Σμύρνη) è rimasto consolidato nel lessico al posto del più recente nome turco.

Storia

Il primo insediamento umano a Smirne può risalire al III millennio a.C. Si pensa che il suo sviluppo sia coinciso con quello di Troia. Intorno al 1500 a.C. essa venne occupata dagli Ittiti, ma con la caduta di Troia e della capitale Ḫattuša l'impero ittita entrò in crisi.

Nell'VIII secolo a.C., passata sotto il controllo di Mileto, Smyrna fondò diverse colonie in Libano, Siria, Grecia e lungo le sponde del Mar Nero, le quali la resero non più un piccolo villaggio, ma una vivace e ricca città commerciale. Tuttavia la sua prosperità attirò l'interesse dei Persiani, i quali la occuparono, causandone così la decadenza e la distruzione. Rifondata da Alessandro Magno nel 333 a.C., essa divenne romana nel 133 a.C. e, in seguito, subì un terremoto disastroso che la devastò nel 178, cosicché l'imperatore Marco Aurelio ordinò di ricostruirla.

Sotto l'Impero bizantino il suo sviluppo si fermò, soprattutto a causa della crescita d'importanza della vicina Efeso. La ripresa del commercio medievale (soprattutto quello dei beni di lusso) sotto gli imperatori macedoni (867-1057) resero nuovamente importante Smyrna grazie alla sua posizione strategica. Ma nel 1076 essa fu occupata dai Turchi Selgiuchidi e decadde, non riuscendo a rifiorire neanche dopo la riconquista comnena avvenuta nel 1098.

Fu ceduta ai Genovesi nel 1261 e nacque allora una piccola colonia genovese. Successivamente fu ceduta da questi ai cavalieri ospitalieri (1320-1402) e infine conquistata dai turchi ottomani, che la possedettero per più di cinque secoli.

Sotto il dominio ottomano la città divenne un importante scalo commerciale, snodo fra le piste carovaniere dell'Asia e le rotte mediterranee. La sua popolazione era un modello tipico della società ottomana, multi-etnica, multi-confessionale e poliglotta. Gli stessi turchi la chiamavano gâvur Izmir cioè l'infedele Smirne[3], in riferimento all'alta percentuale di non musulmani (greci, armeni, ebrei, levantini) residenti in città. Secondo il censimento ottomano del 1893 circa la metà della popolazione cittadina era musulmana e i greci costituivano la più importante minoranza.

Il trattato di Sèvres (1920), conseguente la sconfitta ottomana nella prima guerra mondiale assegnò l'amministrazione di Smirne alla Grecia. Dopo l'invasione greca dell'Asia minore e la sconfitta greca a Dumlupınar, la città fu riconquistata dall'esercito turco repubblicano comandato da Mustafa Kemal (1922) e devastata da un catastrofico incendio che distrusse gran parte della città vecchia; durante l'incendio, tra devastazioni e saccheggi, le popolazioni cristiane, principalmente quelle greca e armena, in parte massacrate, si imbarcavano sulle navi dell'Intesa alla fonda nel porto, trovando poi rifugio in Grecia.[4]

Monumenti e luoghi d'interesse

Smirne è una città turistica che vanta un buon sistema di accoglienza. Grazie anche al mite clima invernale e ai numerosi luoghi d'arte ricchi di storia, è visitata da molti turisti. Il quartiere di Alsancak ha ospitato dal '700 fino all'avvento della Repubblica una numerosa comunità italiana.

Oltre ai musei, notevoli sono l'agorà ricostruita da Marco Aurelio, la chiesa di San Policarpo, il mercato coperto (Kemeraltı), ricco di moschee e sinagoghe, e una grande varietà di parchi. Nei dintorni si trovano diversi centri cittadini antichi, alcuni molto noti, fra cui Efeso, Laodicea, Filadelfia, Sardi, Tiatira e Pergamo che insieme con Smirne formano le sette Chiese citate da san Giovanni nel libro dell'Apocalisse.

Cultura

Musei

Sport

La principale squadra di calcio della città è il Göztepe Spor Kulübü, che vanta un titolo nazionale.

Economia

Oggi Smirne è centro commerciale e importante porto per l'esportazione di prodotti agricoli (frumento, mais, olio, agrumi, uva, fichi, tabacco, cotone, pelli, ecc.). Sede di industrie cantieristiche, meccaniche, petrolchimiche, alimentari e tessili. È il maggior porto di esportazione della Turchia, mentre Istanbul è il maggior porto d'importazione.

Fra giugno e luglio, la città ospita un festival internazionale dell'arte e, all'inizio di ogni settembre, la fiera internazionale di Smyrna.

Una moderna linea di metropolitana percorre la città da sud-ovest a nord-est.

Smirne è più progredita rispetto alla media della Turchia in termini di libertà, qualità della vita e parità fra i sessi.[senza fonte]

Smirne si era proposta per l'organizzazione dell'Expo 2015, non venendo selezionata. La città ha ripresentato la sua candidatura per l'Expo 2020, assegnato successivamente a Dubai.

Suddivisione amministrativa

Al comune metropolitano di Smirne appartengono i centri urbani dei seguenti distretti:

La città propria è costituita dai distretti, alcuni dei quali interamente urbani, di (in senso orario) Çiğli, Karşıyaka, Bayraklı, Bornova, Konak, Buča, Karabağlar, Gaziemir, Balçova, Narlıdere e Güzelbahçe.

Amministrazione

Gemellaggi

Smirne è gemellata con:

Altre città correlate a Smirne

Galleria d'immagini

Note

  1. ^ Scheda sul comune metropolitano su yerelnet.org.tr
  2. ^ Antonello Biagini, Storia della Turchia contemporanea, Milano, Bompiani, 2002, ISBN 978-88-452-4461-2.
  3. ^ Jania Sarno, Le icone che danzano: transe, musica e firewalking negli Anastenaria greci all'epoca del postmoderno, Lucca, LIM (Libreria Musicale Italiana), 2008, p. 161, ISBN 978-88-7096-529-2.
  4. ^ Marjorie Housepian Dobkin, Smyrna 1922: The Destruction of a City, New York, Newmark Press, 1971, ISBN 0-9667451-0-8.
  5. ^ città gemellate dal sito di Costanza, su primaria-constanta.ro. URL consultato il 25 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2010).

Voci correlate



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