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SpaceX | |
---|---|
Stato | Stati Uniti |
Forma societaria | azienda privata |
Fondazione | 2002 |
Fondata da | Elon Musk |
Sede principale | Hawthorne |
Persone chiave |
|
Settore | aerospaziale |
Prodotti |
|
Dipendenti | 5000 (2016) |
Slogan | «Revolutionizing access to space» |
Sito web | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Space Exploration Technologies Corporation (SpaceX) è un'azienda aerospaziale statunitense con sede a Hawthorne (California), USA. Costituita nel 2002 dal cofondatore di PayPal e CEO di Tesla Motors Elon Musk con l'obiettivo di creare le tecnologie per ridurre i costi dell'accesso allo spazio e permettere la colonizzazione di Marte, l'azienda ha sviluppato i lanciatori Falcon 1, Falcon 9 e Falcon Heavy, progettati con l'obiettivo di diventare riutilizzabili, e la capsula Dragon, lanciata dal Falcon 9 per rifornire la Stazione Spaziale Internazionale.
I traguardi di SpaceX includono il primo razzo a propellente liquido finanziato da privati (Falcon 1)[1] che ha raggiunto l'orbita nel 2008; è stata la prima compagnia privata a lanciare e recuperare un veicolo spaziale (2010) e la prima a inviare un veicolo spaziale verso la ISS (2012)[2]. Il lancio SES-8, nel 2013, è stato il primo di SpaceX verso l'orbita geosincrona, mentre il lancio del Deep Space Climate Observatory (DSCOVR), nel 2015, è stato il primo della compagnia che si è spinto oltre l'orbita terrestre. Nel 2015, SpaceX fece tornare con successo il primo stadio del Falcon 9 appena lanciato, diventando la prima a tentare e a riuscire in una simile impresa. Nel 2017 venne rilanciato con successo un primo stadio riutilizzato. Il 2018 vide il lancio inaugurale del Falcon Heavy, il vettore disponibile più potente al mondo con i suoi 22819 kN di spinta al decollo[3].
La NASA ha anche assegnato alla compagnia un contratto nel 2011 per sviluppare e certificare una Dragon con equipaggio, nell'ambito del programma Commercial Crew Development (CCDev) per il trasporto di equipaggi verso la ISS[4].
SpaceX è stata fondata nel 2002 da Elon Musk; il suo sogno era quello di costruire un semplice e relativamente economico razzo riutilizzabile, che fosse stato in grado di essere lanciato svariate volte, con le stesse capacità dei moderni aeromobili.
Nel 2001, Musk concettualizza "Mars Oasis": un progetto per far atterrare una greenhouse sperimentale su Marte, contenente semi con gel liofilizzati, che una volta reidratati avrebbero permesso la crescita delle piante sul suolo marziano, "così questo sarebbe stato il viaggio più lungo che la vita abbia mai fatto"[5] disse Musk in un tentativo di ravvivare l'interesse dell'opinione pubblica verso l'esplorazione spaziale e aumentare il budget della NASA[6][7][8]. Ma Musk si rese conto che anche con un budget maggiore, il viaggio verso Marte sarebbe proibitivamente dispendioso ed era pertanto necessario un importante passo avanti nella tecnologia dei lanciatori[8]. Nell'ottobre del 2001, Musk viaggiò a Mosca con Jim Cantell (un manutentore di attrezzature aerospaziali), e Adeo Ressi (migliore amico di Elon al college), per comprare un ICBM (Dnepr-1) revisionato per mandare le attrezzature immaginate nello spazio[9]. Il gruppo si incontrò con aziende quali la Lavochkin e la ISC Kosmotras. Però, come riportò Cantell, Musk venne visto come un principiante ed ebbe un'accesa discussione con uno dei capi progettisti russi, e il gruppo ritornò negli USA a mani vuote[10]. Nel febbraio del 2002, il gruppo tornò in Russia per cercare tre ICBM, facendosi accompagnare da Mike Griffin, il quale ha lavorato per la In-Q-Tel, un'azienda al servizio della CIA, oltre che per il Jet Propulsion Laboratory e aveva appena lasciato la Orbital Sciences Corporation, un'azienda che costruisce satelliti e altri veicoli spaziali. Il gruppo s'incontrò ancora con la Kosmotras, e gli fu offerto un razzo per 80 milioni di dollari americani. Tuttavia l'offerta venne vista da Musk come troppo costosa; quindi Musk abbandonò il meeting. Durante il volo di ritorno Musk pensò che poteva fondare lui stesso una compagnia che potesse costruire i lanciatori che gli servivano a prezzi accessibili[10].
Secondo uno dei primi investitori Tesla e SpaceX Steve Jurveston, Musk aveva calcolato che il denaro necessario per acquistare le materie prime per costruire un razzo erano solo il 3% dei prezzi a cui erano venduti i prodotti finiti. Usando la tecnica dell'integrazione verticale — principalmente per ragioni di costi[9] l'85% dell'intero sistema Falcon/Dragon è prodotto dalla SpaceX stessa[11] — e l'approccio modulare, preso dal software engineering (il Falcon 9 usa dieci motori Merlin, testati sul Falcon 1, mentre il Falcon Heavy userà tre primi stadi del Falcon 9), può ridurre a un decimo i costi e beneficiare ancora di un margine commerciale del 70%[12]. Un altro motivo per utilizzare l'integrazione verticale è che Musk si rese conto che razzi riutilizzabili non potevano essere costruiti con componenti prodotti dai fornitori esistenti, quelli da cui tutte le altre compagnie si riforniscono. Per esempio, SpaceX ha dovuto costruire una saldatrice FSW per una lega Alluminio-Litio usata nella cellula del Falcon 9, in quanto tale macchina non esisteva sul mercato.[13]
All'inizio del 2002, Musk stava cercando personale per la sua nuova agenzia spaziale, presto chiamata SpaceX. Si rivolse a Tom Mueller (ora vicepresidente della sezione propulsione), il quale accettò di lavorare per Musk e nacque così la SpaceX. L'azienda s'insediò all'inizio in un magazzino di circa 7 000 m² a El Segundo, in California. Musk decise che il primo razzo della SpaceX si sarebbe chiamato Falcon 1, in onore del Millenium Falcon di Star Wars. Musk pianificò che il primo lancio del Falcon 1 si sarebbe svolto nel novembre 2003, 15 mesi dopo l'avvio della compagnia.
Nel gennaio 2005 SpaceX comprò il 10% delle azioni di Surrey Satellite Technology Ltd.[14]
Nel novembre 2005 SpaceX aveva 160 dipendenti e più di 500 nel luglio del 2008.[15][16]Il personale addetto ai lanci nelle Isole Marshall è composto da sole 25 persone di cui 6 nel controllo missioni. Questi piccoli numeri, comparati con quelli di altre compagnie che effettuano lanci spaziali, fanno parte dei piani di Musk per ridurre i costi. Musk crede che gli alti costi delle compagnie concorrenti siano dovuti in parte a burocrazia non necessaria. Egli ha affermato che uno dei suoi obbiettivi è quello di migliorare costi ed efficienza dei servizi di accesso allo spazio di dieci volte. Un altro modo per abbassare questi costi consiste nel prodursi da sé alcuni componenti. È quindi riuscito ad abbassare il costo dei bulloni di alluminio anodizzato da 15 dollari a 30 centesimi, e similmente ha fatto con il materiale per gli scudi termici.[17]
Nel marzo del 2006 Musk investe 100 milioni di dollari dal suo fondo privato nell'azienda.[18]
Il 4 agosto 2008, SpaceX accettò un ulteriore investimento di 20 milioni di dollari dalla Founder Fund.
Il 23 dicembre 2008 SpaceX ha annunciato di aver vinto un appalto di rifornimento della Stazione Spaziale Internazionale per la NASA (parte del programma COTS) del valore di 1 600 milioni di dollari. Questi rifornimenti saranno effettuati dopo che lo Space Shuttle sarà stato dismesso nel 2011.[19]
Il 16 giugno del 2009, la SpaceX annunciò l'apertura dell'Astronaut Safety and Mission Assurance Department, assumendo l'ex-astronauta NASA Ken Bowersx per supervisionare il dipartimento come vicepresidente della compagnia. Tuttavia è stato annunciato che l'astronauta ha lasciato la SpaceX verso la fine del 2011. Non è stata resa nota né la ragione né il sostituto per tale posizione[20].
Nel 2012 un'offerta pubblica iniziale (IPO) è stata dichiarata come possibile entro la fine del 2013, ma Musk annunciò nel giugno 2013 che aveva pianificato di bloccare ogni IPO fino a che "il Mars Colonial Transfer volerà regolarmente"[21], questa dichiarazione è stata ritirata nel 2015 indicando che passeranno molti anni prima che la SpaceX diventi una compagnia quotata in borsa[22][23], Musk disse: "Io non voglio che [SpaceX] venga controllata da qualche private equity firm che ne avrebbe spremuto il reddito nel breve termine"
La compagnia è cresciuta rapidamente da quando è stata fondata nel 2002, passando da 160 dipendenti del novembre 2005, a più di 500 durante il luglio 2008, superando i 1 100 nel 2010[24][25], fino 1 800 all'inizio del 2012[26] e più di 3 000 all'inizio del 2013[27]. Alla fine del 2013 l'azienda ha raggiunto i 3 800 dipendenti[28].
I traguardi della SpaceX includono:
Il 22 dicembre 2015 SpaceX ha lanciato un Falcon 9 potenziato dalla Cape Canaveral Air Force Station verso l'orbita terrestre bassa. Dopo aver completato la sua spinta primaria il primo stadio del razzo si separò dal secondo normalmente. Il primo stadio riaccese tre dei suoi motori per tornare al luogo di lancio, dove è riuscito a compiere il primo atterraggio per uno stadio, di un razzo che poi ha raggiunto l'orbita, presso il luogo di lancio. Nel frattempo il secondo stadio ha portato in orbita con successo undici satelliti per la Orbcomm[29].
Martedì 6 febbraio 2018 alle 15:45 (ora locale) è lanciato con successo il nuovo vettore della compagnia dei Elon Musk: il Falcon Heavy. Entrambi i booster sono atterrati come da programma. Il 2º stadio ha rilasciato una Tesla Roadster in direzione Marte, facendola diventare così la prima automobile della storia ad andare nello spazio. Il core centrale, invece, si è schiantato in acqua a 100 metri dalla piattaforma galleggiante su cui sarebbe dovuto atterrare, a una velocità di 480 chilometri orari per via di un problema ad alcuni dei motori che non si sono accesi correttamente. Al momento del suo lancio inaugurale è il vettore disponibile più potente al mondo con i suoi 7 600 kN di spinta al decollo.
SpaceX è un'azienda di trasporto aerospaziale privata. Ha sviluppato il suo primo razzo vettore, il Falcon 1, e tre motori a razzo: Merlin, Kestrel e il Draco; interamente usando capitale privato. La SpaceX ha ricevuto dal governo degli Stati Uniti una parte dei fondi per lo sviluppo del Falcon 9, il quale usa una versione modificata del motore Merlin. SpaceX sta sviluppando il razzo vettore Falcon Heavy, il motore Raptor, motore a metano, e una serie di tecnologie per il riutilizzo di vettori con fondi privati.
A maggio 2012 SpaceX ha gestito in totale circa 1 miliardo di dollari, nei suoi primi dieci anni di attività; di questi 200 milioni provenienti da un private equity con 100 milioni investiti dallo stesso Musk e altri 100 milioni da altri investitori. Il resto è arrivato da acconti dei contratti a lungo termine COTS e CCDev, pagati in gran parte dalla NASA.
I veicoli Falcon
SpaceX produce due tipi di lanciatori spaziali: il Falcon 1, che ha fatto il suo primo volo il 28 settembre 2008, e il Falcon 9, il cui primo lancio sperimentale è stato eseguito il 4 giugno 2010.[30] Entrambi i lanciatori utilizzano motori a razzo Merlin, sempre di produzione propria.
Era stato pianificato anche un lanciatore denominato Falcon 5, ma il suo sviluppo è stato interrotto in favore del Falcon 9.
Il 2 maggio 2005 SpaceX ha vinto un contratto nell'ambito del programma Indefinite Delivery/Indefinite Quantity (IDIQ) dall'United States Air Force, secondo il quale l'aviazione americana può comprare lanci per un valore fino a 100 milioni di dollari.[31]
Il 22 aprile del 2008 la NASA ha annunciato di avere assegnato a SpaceX un contratto di tipo IDIQ per i lanciatori Falcon 1 e Falcon 9. Il contratto potrà valere da 20 000 a un miliardo di dollari - a seconda del numero di missioni effettuate - e copre tutti i lanci commissionati dal 30 giugno 2010 fino a dicembre 2012.[32]
Durante lo stesso annuncio del 22 aprile, Elon Musk ha dichiarato che SpaceX aveva già ottenuto almeno 14 contratti per voli sui vari Falcon.[33]
La capsula Dragon
SpaceX ha inoltre sviluppato il Dragon, un veicolo orbitale pensato per essere lanciato con il Falcon 9 e trasportare merci o persone fino a un'orbita terrestre bassa e ritorno.
Falcon Heavy
Falcon Heavy è un lanciatore spaziale super pesante che consiste in un Falcon 9 utilizzato come core centrale con l'aggiunta di due booster laterali derivati dal 1º stadio del Falcon 9 stesso. Prima dell'incidente sulla rampa di lancio della missione AMOS-6, avvenuto il 1º settembre 2016, il lancio di questo razzo era programmato per il primo trimestre del 2017. Dopo alcuni rinvii, il primo lancio è stato eseguito con successo il 6 febbraio 2018, usando una Tesla Roadster come carico inerte.[34].
SpaceX sta sviluppando Mars Colonial Transporter, un veicolo spaziale adatto per l'esplorazione, e successivamente la colonizzazione, di Marte. Esso sarà messo in orbita da un nuovo sistema di lancio chiamato informalmente BFR (Big Falcon Rocket). Il progetto si pone come obbiettivo di mettere su Marte un carico equivalente a 100 tonnellate. Per sostenere questo sistema di lancio sono stati sviluppati i nuovi motori Raptor che, invece di utilizzare LOX e RP-1 come combustibili (utilizzati per i motori di classe Merlin), sono alimentati da LOX e metano; questa scelta è stata attuata per favorire l'utilizzo di risorse in situ sul suolo marziano per rifornire il MCT. In occasione dell'International Astronautical Congress Musk ha intenzione di annunciare ufficialmente l'architettura del sistema. Nel giugno del 2016 ha confermato che il primo volo senza equipaggio dell'MCT verso Marte è stato pianificato per partire nel 2022, seguito dal primo volo con equipaggio nel 2024.
«Saranno necessarie milioni di persone per una colonia su Marte, per cui 80.000 è soltanto il numero di persone inviate su Marte ogni anno. So bene che può sembrare una follia. Non sono diventato pazzo, e nemmeno credo che la SpaceX possa fare tutto questo da sola. Ma se l'umanità spera di diventare una specie multi-planetaria, dobbiamo trovare un modo per spostare milioni di persone su Marte» |
(Elon Musk) |
Durante il meeting della Royal Aeronautical Society di Londra, il fondatore della SpaceX Elon Musk ha proposto la creazione di una colonia sul pianeta rosso in grado di ospitare i primi 80.000 pionieri, durante il primo anno, e successivamente sempre più persone finché la popolazione in grado di autosostenersi potrebbe crescere in qualcosa di molto più grande. Per finanziare la missione Elon Musk ha stimato la cifra di 500.000 dollari a persona pensando che dovrebbe essere nelle possibilità della maggior parte delle persone nei paesi avanzati considerando che l'intera missione dovrebbe costare circa 36 miliardi di dollari. Tutto questo è reso possibile dall'abbassamento del costo del trasporto in orbita, ottenuto con mezzi come il Falcon 9 o il Falcon Heavy. Questi razzi vettori, infatti, saranno completamente riutilizzabili, eliminando la necessità di costruire un nuovo razzo per ogni lancio; la spesa maggiore per mandare qualcosa in orbita sarà solo il carburante. Solo quando il costo per inviare una data massa in orbita sarà ridotto a una frazione di quello attuale - Musk crede che con il suo nuovo Falcon Heavy riuscirà a infrangere la barriera dei 1 000 $ per libbra - allora si apriranno questi nuovi orizzonti.[35]
Lo stesso argomento in dettaglio: Lista dei lanci del Falcon 9 e del Falcon Heavy. |
Dopo diversi tentativi falliti di far atterrare i lanciatori dopo il rilascio del carico utile, SpaceX è riuscita nell'impresa per la prima volta il 22 dicembre 2015, facendo atterrare il Falcon 9 sulla terraferma; successivamente, l'8 aprile 2016, ha fatto atterrare con successo un Falcon 9 su una piattaforma galleggiante per la prima volta. A questi hanno poi fatto seguito numerosi altri atterraggi, sia su piattaforme galleggianti sia su terraferma. Non tutte le prime missioni erano state pianificate con un tentativo di atterraggio. Nell'elenco seguente sono dettagliati i lanci del vettore:
Il primo atterraggio di un razzo vettore privato con carico utile lanciato nello spazio (ad aver cioè oltrepassato la linea di Kármán, 100km sopra la superficie terrestre) avvenuto con successo è stato quello della Blue Origin, il New Shepard, atterrato con successo per la prima volta il 23 novembre 2015, un mese prima del Falcon 9.SpaceX detiene comunque il primato di aver fatto atterrare con successo per la prima volta il primo stadio di un razzo vettore privato che ha portato in orbita un carico utile.
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vuoto o mancante (aiuto)
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