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La casa da gioco o casinò è un luogo riservato al gioco d'azzardo. Nei giochi praticati nel casinò il banco, ovvero lo stesso casinò, è sempre favorito: direttamente quando le possibilità di vincita del banco sono superiori a quelle dei giocatori (come nella roulette) o indirettamente quando il banco gestisce il gioco tra due giocatori prelevando poi una quota dalle vincite (come nello chemin de fer). Una sostanziosa fonte d'entrata dei casinò è costituita dalla mance concesse ai croupier, gli addetti a condurre i giochi.
Un antenato storico dei casinò è dato dalle baratterie medioevali. Nelle baratterie era concesso praticare i giochi d'azzardo che erano invece vietati nelle piazze e soprattutto nelle vicinanze delle chiese.
Alcuni dei casinò più frequentati sono situati a Monte Carlo, Las Vegas e Macao. In Italia, dove (come altrove) il gioco d'azzardo è vietato negli altri luoghi pubblici, è particolarmente famoso il Casinò di Venezia.
In deroga al codice penale, che su tale fronte ha una legislazione lacunosa, in Italia sono attivi il Casino de la Vallée di Saint-Vincent, il Casinò di Sanremo e il Casinò di Venezia, che ha la sede principale in città a Ca' Vendramin Calergi e una sede distaccata in località Ca' Noghera. Il Casinò di Campione a Campione d'Italia è stato dichiarato fallito dal tribunale il 27 luglio 2018.[1]
Il Casinò Municipale di Sanremo, inaugurato con il nome di Kursaal il 12 gennaio 1905, vanta di essere l'edificio in Italia che ospita da più tempo un casinò tuttora attivo,[2] mentre il casinò di Venezia, fondato nel 1638, si definisce la casa da gioco più antica del mondo ma è stato trasferito nella sede attuale di Ca' Vendramin sul Canal Grande negli anni cinquanta del Novecento.[3]
La scelta di autorizzare lo sfruttamento legale del gioco d'azzardo in appositi luoghi selezionati è stata spiegata dal legislatore italiano sia in base a considerazioni politiche che economiche. È infatti da rilevare che due delle quattro case da gioco, Saint-Vincent (che però nacque per iniziativa autonoma della regione) e Sanremo, sono ai confini del paese; Campione d'Italia è addirittura un'exclave in territorio svizzero e Venezia si trova di fronte a Slovenia e Croazia. La giustificazione è di fermare i flussi di giocatori diretti oltre frontiera, nonché di consentire lo sviluppo di zone considerate depresse dal punto di vista economico.
Tuttavia, si parla da tempo di aprire altri casinò in Italia e la Corte costituzionale ha più volte chiesto al legislatore di fare chiarezza e porre regole certe. Nel 2002 un tentativo autonomo di aprire nuove case da gioco, effettuato da parte della regione Friuli-Venezia Giulia (regione autonoma a statuto speciale), è stato fermato dalla Consulta. Quindi sarà lo Stato a dover risolvere tale questione. L'ipotesi più accreditata è di una casa da gioco per regione in località turistiche: molte proposte di legge sono state presentate in tal senso da diversi politici italiani.
Nella Repubblica di San Marino dopo la seconda guerra mondiale, nel 1947, fu aperto un casinò che dopo poco tempo fu chiuso sotto pressione del governo italiano. Successivamente, nel 1953, le autorità sammarinesi si impegnarono a non aprire case da gioco. Nel 2007 è stato tuttavia costituito un Ente di Stato Sammarinese dei Giochi, questo pare un primo passo verso la riapertura di un casinò.
Altre case da gioco attive sul territorio italiano furono:
Altri paesi hanno leggi più permissive e molti italiani amanti del gioco d'azzardo frequentano casinò oltrefrontiera: in Slovenia sono presenti più di 10 case da gioco e Nova Gorica è stata soprannominata "Piccola Las Vegas" perché attrae molti turisti grazie al gioco d'azzardo[6][7].
Tra le città che all'estero sono famose per i propri casinò ci sono Monte Carlo, Las Vegas, Atlantic City, Reno e Macao.
Sheldon Adelson e Kirk Kerkorian sono i più ricchi gestori di casinò del pianeta, rispettivamente a capo dei gruppi Las Vegas Sands e MGM Mirage.
Giochi tradizionali (o europei) in uso nei casinò italiani sono: Roulette francese, Trente et quarante, Chemin de fer, Boule, Baccarat. Negli anni ottanta sono stati introdotti i giochi americani: Roulette americana, Poker e Slot machine.
Lo stesso argomento in dettaglio: Casinò online. |
La crescente diffusione di internet e dei mezzi di pagamento elettronici ha favorito lo sviluppo di casinò online. Si tratta di un mercato in forte crescita tanto che nella finanziaria 2006 (Legge 266/2005 artt. 535-536) è stata inserita una norma per bloccare l'accesso da parte degli utenti italiani ai siti web che ospitano dei casinò online. Sono stati quindi oscurati migliaia di casinò in rete, cercando di limitare l'accesso ai giocatori italiani obbligando i provider internet a reindirizzare (redirect) il dominio del casinò su una pagina dei Monopoli di Stato.[8] Il poker "on line" è stato invece inserito nella Finanziaria 2007 quale gioco lecito, in quanto alcune sue varianti sono considerate gioco di abilità e non d'azzardo. Lo si può giocare esclusivamente nella modalità torneo - chiamata in Italia poker sportivo - nei siti dei concessionari con regolare licenza per la raccolta telematica del gioco, collegati ai Monopoli di Stato, previa registrazione personale ed attivazione di un conto di gioco univoco. La decisione di avviare un sistema monopolistico ha sollevato numerose proteste in sede europea[9] ma la direzione presa dalla maggior parte dei Paesi dell'Unione Europea fa pensare che quello italiano sia un modello destinato a durare vista la conformità con le leggi vigenti.
Centinaia di film hanno trattato in modo diretto o indiretto delle case da gioco; uno dei film che ha meglio rappresentato il clima che si vive in esse è considerato Casinò di Martin Scorsese.
Lo stesso argomento in dettaglio: Gioco d'azzardo patologico. |
Il gioco d'azzardo patologico è un disturbo del comportamento che rientra nella categoria diagnostica dei disturbi ossessivo-compulsivi.
Il giocatore patologico mostra una crescente dipendenza nei confronti del gioco d'azzardo, aumentando la frequenza delle giocate, il tempo passato a giocare, la somma spesa nel tentativo di recuperare le perdite, investendo più delle proprie possibilità economiche e trascurando i normali impegni della vita per dedicarsi al gioco.
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