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In scienza dei materiali, la prova di trazione (o prova di trazione uniassiale) è una prova di caratterizzazione dei materiali che consiste nel sottoporre un provino di dimensioni standard (normale) di un materiale in esame ad un carico F monoassiale inizialmente nullo che viene incrementato fino a un valore massimo che determina la rottura del materiale.
La prova di trazione serve a determinare diverse caratteristiche del materiale in esame, tra cui la resistenza meccanica (Rm), il modulo di Young o modulo di elasticità (E), il carico unitario di snervamento(YS, "yield strength"), l'allungamento percentuale (A%, "elongation"), la strizione percentuale (Z%, "reduction of area"). La si usa soprattutto per materiali metallici e polimerici.
La macchina utilizzata per la prova di trazione fornisce direttamente un diagramma, detto diagramma sforzo-deformazione, che mette in relazione i "carichi unitari" o "sforzi" (σ) in funzione degli "allungamenti unitari" o "deformazioni" (ε).
Il carico unitario σ è pari a:
con
L'allungamento unitario ε è invece pari a:[1]
in cui:
I provini utilizzati per la prova di trazione possono essere a sezione cilindrica oppure piatti. Per i materiali metallici si usano provini a sezione circolare, mentre per i materiali polimerici si usano provini a sezione rettangolare. In ogni caso i provini sono provvisti di due estremità che servono per l'ammorsaggio alla macchina (dette "teste del provino"), per cui la lunghezza utile del provino (sulla quale si svolgono le misurazioni di deformazione) è minore della sua lunghezza totale.
Le teste del provino possono essere "quadre", "filettate" o "a spillo".[2]
La forma (detta "a doppio T" o "a osso di cane") e le dimensioni dei provini sono standardizzate per ogni tipologia di materiale.
La geometria del provino è studiata in modo tale che si abbia rottura nella zona centrale dello stesso, in quanto vicino alle ganasce non si ha una forza uniassiale, ma entrano in gioco anche le forze applicate dalle ganasce che fissano il provino. Nella zona centrale del provino l'area della sezione è minore di quella nella zona più larga, ciò consente di ottenere uno sforzo maggiore nella zona centrale a parità di forza applicata, e quindi ottenere rotture in quel punto.
Si fissa il provino tra due morsetti in posizione verticale (in modo tale che la forza di gravità non influisca sulla prova). I morsetti stringono il provino nella zona larga. Una ganascia comincia a spostarsi a velocità costante, impostata tramite computer; comincia a nascere uno stato di sforzo nel materiale e si genera una forza crescente, opposta alla direzione della traversa della macchina. Si impone lo stop alla macchina quando il provino si rompe oppure quando la traversa si è spostata di una distanza prefissata.
Sulla macchina è presente una cella di carico che misura istante per istante la forza applicata al provino sul quale inoltre è applicato un estensimetro, che misura l'allungamento.
Grazie all'estensimetro e alla cella di carico, si ottengono valori di sforzo e deformazione a intervalli di tempo costanti ottenendo quindi un diagramma sforzo-deformazione.
Durante la prova di trazione il provino passa attraverso le seguenti fasi:
Il volume del provino resta invariato, quindi il volume iniziale è uguale a quello finale
:
essendo il volume del provino dato dal prodotto della sezione
per la lunghezza
, ovvero:
Quindi la sezione finale sarà data da:
essendo la lunghezza finale Lf pari alla somma della lunghezza iniziale L0 e dell'allungamento ΔL, ovvero:
da cui, sostituendo nell'espressione precedente:
per cui noti il volume del provino, la lunghezza iniziale del provino (che si misura prima della prova di trazione) e l'allungamento (che si misura alla fine della prova a trazione) è possibile determinare l'area finale della sezione (ovvero a deformazione avvenuta).
La curva reale di trazione riporta in ascissa la "deformazione reale" e in ordinata lo "sforzo reale".
La deformazione reale εr è pari a:
essendo L la lunghezza finale (a deformazione avvenuta) del tratto utile e L0 la lunghezza iniziale del tratto utile.
Lo sforzo reale σr è pari al rapporto tra la forza applicata F e l'area resistente effettiva del provino A (che diminuisce man mano che la prova procede):
A differenza della curva sperimentale della prova di trazione, nella curva reale di trazione del materiale lo sforzo è sempre crescente.
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