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Dragon Ball Z | |
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ドラゴンボール Z (Doragon Bōru Z) | |
Logo della serie | |
Genere | azione, avventura, fantastico |
Serie TV anime | |
Autore | Akira Toriyama |
Regia | Daisuke Nishio |
Composizione serie | Takao Koyama |
Char. design | Minoru Maeda (ep. 1-199), Katsuyoshi Nakatsuru (ep. 200-291) |
Dir. artistica | Yuji Ikeda (ep. 1-199), Ken Tokushige (ep. 200-291) |
Musiche | Shunsuke Kikuchi |
Studio | Toei Animation, Bird Studio, Fuji Television |
Rete | Fuji Television |
1ª TV | 26 aprile 1989 – 31 gennaio 1996 |
Episodi | 291 (completa) |
Aspect ratio | 4:3 |
Durata ep. | 22 min |
Editore it. | Mediaset, De Agostini (VHS e DVD), Dynamic Italia (VHS), Yamato Video (DVD), EXA Cinema (DVD) |
Rete it. | Italia 1 |
1ª TV it. | 2 marzo 2000 – 4 aprile 2001 |
Episodi it. | 291 (completa) |
Durata ep. it. | 22 min |
Dialoghi it. | Tullia Piredda, Manuela Scaglione |
Studio dopp. it. | Merak Film |
Dir. dopp. it. | Paolo Torrisi |
Preceduto da | Dragon Ball |
Seguito da | Dragon Ball Super |
Dragon Ball Z (ドラゴンボール Z Doragon Bōru Zetto?), talvolta contratto in DBZ e trasmesso da Mediaset come What's My Destiny Dragon Ball, è una serie televisiva anime prodotta dalla Toei Animation, per la regia di Daisuke Nishio, e tratta dal manga Dragon Ball di Akira Toriyama, riprendendone i volumi dal 17 al 42. Costituisce il sequel della serie televisiva Dragon Ball. È stato trasmesso in Giappone su Fuji Television dal 26 aprile 1989 al 31 gennaio 1996, per un totale di 291 episodi[1].
Dragon Ball Z narra le avventure di Goku, ormai divenuto adulto, il quale si è sposato con Chichi e da cui ha avuto due figli, Gohan e, successivamente, Goten. Con il proseguire della serie e delle avventure, aumentano sia gli avversari sia la loro potenza, e le battaglie che ne derivano causano un allontanamento sempre maggiore da quella che era la base della storia in Dragon Ball, ovvero la ricerca delle sfere del drago. Si privilegiano così la crescita dei personaggi e il susseguirsi degli scontri, affidandosi a una trama rivelatasi di enorme successo. La serie copre un arco narrativo di 22 anni, partendo dall'attacco di Radish e concludendosi con la partenza di Goku allo scopo di allenare Ub in occasione del 28º Torneo Tenkaichi.
Grazie all'enorme successo, sono stati prodotti 15 film cinematografici, due OAV, due speciali televisivi, un ONA, diversi videogiochi e un gioco di carte collezionabili chiamato Dragon Ball Z Collectible Card Game. Vincitore nel 2006 del Best Anime Video Awards, nello stesso anno un sondaggio decretò Dragon Ball Z come la serie TV più memorabile di sempre[2]. Goku è stato eletto tramite la classifica Oricon il miglior eroe negli anime[3]. Nel maggio 2010, in un sondaggio di Cool Japan che chiedeva quale anime era meglio far conoscere al mondo secondo la cultura giapponese, le serie animate di Dragon Ball si sono piazzate nella posizione più alta.[4]
Ha infine avuto un seguito, Dragon Ball GT, trasmesso a partire dal 1996 e non tratto da alcun manga. Dal 5 aprile 2009 è andata in onda su Fuji TV Dragon Ball Kai, una nuova versione dell'anime, rimasterizzata in alta definizione e privata di molte parti non presenti nel manga[5]. Nel 2015 viene annunciato un nuovo sequel dal titolo Dragon Ball Super, in onda in Giappone a partire da luglio 2015, ed è supervisionato dallo stesso Akira Toriyama, rielaborando gli eventi narrati nei lungometraggi La battaglia degli dei e La resurrezione di 'F'[6][7].
Cinque anni dopo la fine di Dragon Ball, Goku, ormai ventiquattrenne, è padre di un bambino di nome Gohan. Un essere sconosciuto di nome Radish arriva sulla Terra in una navicella spaziale e rintraccia Goku, rivelandogli la sua vera natura, cioè di essere il suo fratello maggiore e che entrambi sono membri di una razza extraterrestre ormai quasi estinta chiamata Saiyan. I Saiyan avevano inviato Goku (originariamente chiamato "Kaharoth") sulla Terra da bambino a conquistare il pianeta per loro, ma aveva subito un trauma cranico poco dopo il suo arrivo e aveva perso tutta la memoria della sua missione, così come la sua natura di Saiyan assetato di sangue. Goku rifiuta di aiutare Radish a continuare la missione, così Radish rapisce Gohan.
Goku decide di collaborare con Piccolo per sconfiggere Radish e salvare suo figlio, sacrificando la propria vita nel processo. Nell'aldilà, Goku si allena sotto il Re Kaio fino a quando non viene resuscitato dalle sfere del drago, un anno dopo, per salvare la Terra dai compagni di Radish: Nappa e il principe dei Saiyan Vegeta. Durante la battaglia Piccolo viene ucciso, insieme agli amici di Goku Yamcha, Tenshinhan e Jiaozi, e le sfere del drago cessano di esistere a causa della morte di Piccolo. Goku arriva al campo di battaglia in ritardo, ma vendica i suoi amici caduti sconfiggendo Nappa con il suo nuovo livello di potenza. Vegeta ingaggia la battaglia con Goku, e dopo numerosi scontri Goku riesce a sconfiggere anche lui con l'aiuto di Gohan e del suo migliore amico Crilin. Su richiesta di Goku, Crilin risparmia la vita di Vegeta e gli permette di fuggire dalla Terra.
Durante la battaglia, Crilin sente Vegeta menzionare la serie originale di sfere del drago dal pianeta natale di Piccolo, Namecc (ナメック星 Namekku-sei?). Mentre Goku recupera dalle sue ferite in ospedale, Gohan, Crilin e la prima amica di Goku, Bulma, partono per Namecc al fine di utilizzare queste sfere del drago per resuscitare i loro amici morti. Tuttavia scoprono che il superiore di Vegeta, il tiranno galattico Freezer, è già lì alla ricerca delle sfere del drago per ottenere la vita eterna. Anche Vegeta, completamente guarito, arriva su Namecc cercando le sfere del drago per conto suo, il che conduce a diverse battaglie tra lui e gli scagnozzi di Freezer. Rendendosi conto di essere sopraffatto, Vegeta si allea con Gohan e Crilin per combattere la Squadra Ginew, una banda di mercenari convocata da Freezer. Quando Goku finalmente arriva su Namecc, l'epica battaglia con lo stesso Freezer arriva alla fine quando Goku si trasforma in un leggendario Super Saiyan (超サイヤ人 Sūpā Saiya-jin?) e lo sconfigge.
Al suo ritorno sulla Terra un anno dopo, Goku incontra un viaggiatore del tempo di nome Trunks, il futuro figlio di Bulma e Vegeta, che nel frattempo aveva ucciso Freezer venuto sulla terra in cerca di vendetta e suo padre Re Cold, il quale avverte Goku che un gruppo di androidi (人造人間 Jinzōningen?) appariranno tre anni più tardi, in cerca di vendetta contro Goku per aver distrutto l'esercito del Red Ribbon quando era un bambino. Durante questo periodo, una forma di vita malefica chiamata Cell emerge e, dopo aver assorbito i due cyborg C-17 e C-18 per raggiungere la sua "forma perfetta", organizza il proprio torneo di arti marziali per decidere il destino della Terra. Dopo che Goku sacrifica, inutilmente, la propria vita per la seconda volta, Gohan vendica il padre sconfiggendo Cell dopo aver raggiunto il secondo livello di Super Saiyan.
Sette anni dopo, Goku è stato resuscitato per un giorno, per permettergli di partecipare alla nuova edizione del torneo Tenkaichi. Si trova trascinato in una lotta assieme ai suoi amici contro un essere magico chiamato Majin Bu. Dopo numerose battaglie che conducono alla distruzione e ricreazione della Terra, Goku (la cui vita viene ripristinata in modo permanente da Kaioshin il Sommo) distrugge Bu con una Genkidama che contiene l'energia di tutta la Terra. Goku, pochi istanti prima di annientarlo, si augura che Majin Bu rinasca come una persona buona, e dieci anni dopo, durante un altro Torneo Tenkaichi, incontra la sua reincarnazione umana, Ub. Lasciando il match tra di loro incompiuto, Goku parte con Ub per educarlo a diventare il nuovo guardiano della Terra.
La regia generale è di Daisuke Nishio, Takao Koyama si è occupato della sceneggiatura compositiva della serie, mentre Minoru Maeda è stato a capo delle animazioni e character designer degli episodi 1-199, per poi essere sostituito da Katsuyoshi Nakatsuru (nei character design); allo stesso modo Yuji Ikeda e Ken Toshige si sono occupati dei fondali, infine Shunsuke Kikuchi ha curato l'intera colonna sonora.
Lo staff della serie ideò dei possibili titoli da dare al nuovo anime, quali Dragon Ball: la grande avventura di Gohan (ドラゴンボール 悟飯の大冒険 Doragon Bōru: Gohan no Daibōken?), Shin Dragon Ball (新ドラゴンボール Shin Doragon Bōru?, Nuovo Dragon Ball), Dragon Ball 2 (ドラゴンボール2 Doragon Bōru tsu?), Dragon Ball: Wonder Boy (ドラゴンボール ワンダーボーイ Doragon Bōru: Wandā bōi?) e Dragon Ball 90 (ドラゴンボール90 Doragon Bōru kyūjū?). In seguito chiese direttamente ad Akira Toriyama il titolo da dare, e lui propose di usare lo stesso titolo con una "Z" alla fine in quanto ultima lettera dell'alfabeto, quindi Dragon Ball Z.[8][9]
Vi sono alcune differenze tra anime e manga che riguardano l'aggiunta nella serie animata di storie originali, o meglio "filler", ovvero scene o interi episodi riempitivi di intermezzo con il proposito di allungare i tempi delle puntate nel caso di sequenze aggiunte, e per dare tempo all'autore di continuare il fumetto, all'epoca in corso d'opera, prima di riprendere la storia principale. Ad esempio, l'arco di Garlic Jr. e quello del Torneo delle quattro galassie sono interamente originali.
Lo stesso argomento in dettaglio: Episodi di Dragon Ball Z. |
La serie Dragon Ball Z è composta da 291 episodi. L'intera storia di Dragon Ball Z si suddivide convenzionalmente in quattro parentesi narrative, in base ai nemici che Goku dovrà affrontare e sconfiggere per la salvezza della Terra e dell'universo:
Tra l'arco di Freezer e quello di Cell vi è un arco minore non presente nel manga, l'arco di Garlic Jr., che si riallaccia alle vicende raccontate nel film Dragon Ball Z: La vendetta divina.
Anche tra l'arco di Cell e quello di Majin Bu c'è un piccolo intermezzo non presente nel manga, l'arco del Torneo delle quattro Galassie. Questo mini-arco si riallaccia al film Dragon Ball Z: Il diabolico guerriero degli inferi.
Le musiche di sottofondo sono state scritte da Shunsuke Kikuchi, noto compositore di sottofondi musicali per anime. Per la serie di Dragon Ball Z Kikuchi compose circa 80 tracce appositamente per la serie animata, ma sono anche state utilizzate musiche provenienti dai 13 film di Dragon Ball Z (composte, peraltro, sempre dallo stesso Kikuchi) e alcune che erano state originariamente create per la prima serie dell'anime. La maggior parte delle tracce audio in questione è stata raccolta in diversi album, successivamente distribuiti commercialmente.
Nell'episodio 184 La goccia che fa traboccare il vaso, quando Gohan si trasforma in Super Saiyan 2, in sottofondo si sente la canzone Unmei No Hi ~ Tamashii Tai Tamashii (lett. "Il giorno del destino - Anima contro anima"), che tuttavia venne rimossa nell'edizione italiana di Mediaset lasciando la scena in silenzio con i pensieri aggiunti di Gohan. Una cosa del genere avvenne anche nelle puntate 20 e 139.
La serie è arrivata in Italia in televisione nel 2000 per mano di Mediaset, e l'adattamento televisivo italiano trasmesso su Italia 1 diede alla serie il titolo What's My Destiny Dragon Ball e venne mandato in onda per la prima volta nel 2000 (dal 2 marzo al 4 agosto), trasmettendo, prima con una cadenza di una puntata e mezzo al giorno, poi di una al giorno senza programmazioni il sabato ed infine con l'aggiunta di due puntate di domenica a partire dal 23 luglio, il primo blocco di circa 107 episodi fino all'estate, bloccandolo e sostituendolo con le repliche dei primi 28 episodi della 1ª serie. Dragon Ball Z riprese il 21 agosto 2000, inizialmente ancora con due episodi al giorno, e terminò il 4 aprile del 2001. Con le successive repliche annue, il nome è ora divenuto, in Italia, quello originale, tranne che nella sigla di gran successo (cantata da Giorgio Vanni). La versione italiana dell'adattamento, così come molte altre fuori dal Giappone, è caratterizzata da molteplici censure nelle scene e nei dialoghi. Nonostante ciò la serie Dragon Ball Z ha avuto un adattamento un po' più fedele all'originale, e senza il cambio di nomi per i personaggi introdotti. Inoltre ha subito pochissime censure video rispetto alla 1ª serie e agli altri anime trasmessi da Italia 1, questo perlomeno nelle prime trasmissioni fino al 2009. Tali censure video inoltre sono eseguite solo per le trasmissioni televisive in chiaro, e non sono invece presenti in quelle satellitari e nelle edizioni home video (VHS e DVD).
Durante la trasmissione nel 2000, in particolare nel periodo dell'arco di Freezer (tra la primavera e il periodo estivo), la serie con gli ascolti alle stelle per la fascia oraria divenne in poco tempo l'anime di punta dell'emittente. Così in quel periodo Rai 2 sfruttò il successo trasmettendo i film doppiati da Dynamic Italia, all'epoca distribuiti in VHS soltanto con il primo doppiaggio. Durante la trasmissione dell'arco di Cell, gli episodi venivano trasmessi anche di sabato e domenica (talvolta con 2 puntate nel settimo giorno), allo stesso tempo, sempre nel periodo 2000-2001, Star Comics approfittò della fama per stampare nuove edizioni del manga. Il successo è stato tale che Mediaset, nell'autunno del 2003 appena finito di replicare per la prima volta tutti e tre gli anime, realizzò una serie riassuntiva degli avvenimenti della parte finale di Dragon Ball e dell'arco dei Saiyan di Dragon Ball Z, intitolata Dragon Ball: Le grandi battaglie, di una decina di episodi, con titoli inventati per l'occasione e una versione medley delle tre sigle (con un mix sia nelle immagini che nelle canzoni), che mostrava i punti salienti dei combattimenti di Goku e Piccolo (23º torneo Tenkaichi), e quelli di Radish, Nappa e Vegeta, tagliando tutto il resto, per poi trasmettere i film spezzettati in puntate con il titolo Dragon Ball: La saga. È infine andato in replica anche sul canale satellitare Italia Teen Television (dal 1 ottobre 2003), sul canale pay Hiro (dall'8 dicembre 2008) e sui canali gratuiti Boing (dal 23 maggio 2013) ed Italia 2 (dal 30 giugno 2014) appartenenti al circuito di Mediaset. In seguito, è stato replicato diverse volte: la prima replica su Italia 1 risale al settembre del 2001, la più recente su quella stessa rete è partita il 7 maggio 2014, ma è stata sospesa il 9 giugno successivo per i bassi ascolti, spostandola su Italia 2 il 30 tutti i giorni alle 20:20 con un doppio appuntamento in replica il mattino dopo per tutta l'estate e in seguito dal 5 giugno 2017 sempre su Italia 2 per tutta l'estate inizialmente tutti i giorni con un doppio episodio alle 20:20, poi dalla domenica al venerdì e infine dal lunedì al venerdi. Tra il 2005 e il 2009, comunque, Dragon Ball Z ha raggiunto apici di ascolto nel lunch-time, dell'11-12% di share, con una media di due milioni di spettatori e con picchi di quasi 3,5 milioni.[10]
La serie è stata distribuita da De Agostini in VHS nell'estate 1998, uscita nelle edicole ancora prima del passaggio televisivo e quando ancora la prima serie andava in onda su JTV[11] (la stessa edizione fu poi ristampata da Dynamic Italia nelle videoteche e nelle fumetterie con la copertina plastificata invece che in cartoncino). È stata riproposta in edizione DVD, prima da Yamato Video nel 2003, in seguito da De Agostini nella collana Dragon Ball Z DVD Collection e da EXA Cinema.[12] Successivamente nel 2009, Yamato Video lo distribuisce in 15 BOX. La stessa il 4 dicembre 2012 pubblica l'intera serie in due grossi cofanetti contenenti 49 dischi, questa edizione è chiamata Dragon Ball Z - Serie TV Completa (Deluxe Edition). In tutte queste edizioni ci sono le sigle originali. Nel 2017 la Yamato Video in collaborazione con la Koch Media, ha pubblicato una nuova edizione in cofanetto della serie animata e per il momento è stato rilasciato quello inerente la saga dei Saiyan e la saga di Freezer. Dal 13 gennaio al 14 dicembre 2016 la Gazzetta dello Sport ha venduto i dvd di Dragon Ball Z con 49 uscite e 6 episodi l'uno.
Dragon Ball Z presenta moltissimi personaggi, sia alleati sia nemici dei protagonisti, a cui sono stati dati in fase di doppiaggio molti doppiatori a seconda del personaggio. L'edizione italiana di Dragon Ball Z, è stata doppiata presso lo studio Merak Film a Milano. Il doppiaggio è stato diretto da Maurizio Torresan, in arte Paolo Torrisi (che presta anche la voce a Goku adulto).
Di seguito lo staff dell'edizione italiana:
Lista episodi | Censura DBZ | |||||||
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Canzone di sottofondo eliminata | |||||||
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Scene tagliate per via della presenza del sangue e/o di violenza | |||||||
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Scene tagliate e dialoghi modificati | |||||||
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Scene e dialoghi dallo sfondo "erotico" tagliate |
Negli Stati Uniti d'America la serie arrivò grazie a Funimation e fu trasmesso su Cartoon Network dal 31 agosto 1998 al 7 aprile 2003. Anche la versione americana non è arrivata integralmente, infatti sebbene siano stati mantenuti i nomi originali dei personaggi (eccetto Mr. Satan rinominato Hercule per togliere i riferimenti a satana) e delle tecniche, l'adattamento risulta molto edulcorato rispetto all'originale (nell'episodio 13 Goku cade negli inferi, ma il termine "hell" fu omesso per essere rimpiazzato da un altro nome), inoltre i primi 67 episodi sono molto rimaneggiati con molte scene tagliate (non solo per questioni di censura), al punto da essere accorpati in 53 episodi, con il risultato che in totale vi sono 276 episodi contro i 291 originali. Anche l'intera colonna sonora di Shunsuke Kikuchi fu rimossa per essere rimpiazzata dai brani di Shuki Levy e Bruce Faulconer, scelta che snaturò molto la serie, in quanto le musiche dal tono heavy metal di Levy e Falconer sono molto diverse dallo stile di Kikuchi.[15] Lo stesso trattamento è stato riservato per Dragon Ball e Dragon Ball GT. Soltanto in seguito, nel 2005, Funimation ha ripristinato i primi 67 episodi senza tagli e con nuovi titoli, riportando il conteggio a 291. Nei DVD in cui era presente la colonna sonora modificata è stata inoltre inserita una doppia traccia, dando in questo modo la possibilità ai fan di poter ascoltare il doppiaggio americano con le musiche originali (stesso per la 1ª serie e per il GT).[16]
Lo stesso argomento in dettaglio: Film di Dragon Ball. |
Vi sono due saghe cinematografiche della serie; la prima, realizzata tra la fine degli anni ottanta e la prima metà degli anni novanta durante il periodo di trasmissione della serie TV, con storie cronologicamente parallele ad essa. La seconda, recente e attuale, che rappresenta la ripresa della serie, e si pone in continuità con essa.
Vi sono 13 film cinematografici dedicati alla serie realizzati tra il 1989 e il 1995 e proiettati in Giappone al Toei Anime Fair. I lungometraggi sono collocati nella serie, in base al periodo di proiezione. Tutti distribuiti in Italia in VHS e DVD con due doppiaggi diversi, il primo di Dynit e il secondo di Mediaset con le voci della serie TV, trasmessi nel 2000 su Rai 2 con il primo doppiaggio e su Italia 1 con il secondo nel 2003, frammentati come episodi di Dragon Ball - La saga (fa solo eccezione l'ottavo, mai trasmesso da Italia 1 spezzettato in episodi), e nel 2007 integrali (incluso l'ottavo che non fu trasmesso nel 2003).
Nel 2013 è uscito il quattordicesimo film Dragon Ball Z: La battaglia degli dei, supervisionato dallo stesso Akira Toriyama, ambientato cronologicamente nei 6 mesi successivi alla sconfitta di Majin Bu, e di cui è uscito un sequel nel 2015, intitolato Dragon Ball Z: La resurrezione di 'F'.
Vi sono due speciali televisivi, che al contrario dei film che sono scollegati dalla trama principale senza essere in continuity, raccontano dei flashback accennati nella serie TV; il primo narra di Bardak, il padre biologico di Goku, e il secondo del terribile futuro di Trunks.
Il primo OAV, Dragon Ball Z: Atsumare! Goku World, uscì nel 1990 incluso nella console Terebikko di Bandai, che però non è da considerare un film ma semplicemente una sponsorizzazione del giocattolo. Uscito solo in madrepatria. Il secondo OAV, Dragon Ball Z Gaiden: Saiyajin Zetsumetsu Keikaku, è una miniserie di due puntate, che uscì in VHS nel 1993, ispirato a un videogioco per NES, collocato prima del Cell Game. Di questa miniserie è stato realizzato recentemente un remake distribuito in DVD allegato al videogioco Dragon Ball: Raging Blast 2 nel novembre 2010, intitolato Dragon Ball: Piano per lo sterminio dei Super Saiyan. Entrambi mai doppiati per l'edizione italiana (il secondo è uscito sottotitolato in italiano).
Esiste anche un ONA realizzato per il Jump Super Anime Tour del 2008, chiamato Dragon Ball: Ossu! Kaette kita Son Goku to nakama-tachi, ambientato due anni dopo la sconfitta di Majin Bu.
Infine è stato prodotto uno spinoff alternativo de Le origini del mito intitolato Dragon Ball: Episode of Bardock tratto dall'omonimo manga disegnato da Naho Oishi, concepito nel 2011 in occasione del Jump Festa. Attualmente uscito in Italia solo sottotitolato in allegato a un videogioco per Kinect.
Lo stesso argomento in dettaglio: Dragon Ball Kai. |
Tra il 2009 e il 2015, è stato realizzato Dragon Ball Kai, un anime di 159 episodi ideato per celebrare il 20º anniversario dalla prima trasmissione di Dragon Ball Z in Giappone, avvenuta nell'aprile del 1989. Gli episodi sono andati in onda sul canale Fuji TV, in due blocchi; il primo dal 5 aprile 2009 al 27 marzo 2011, per un totale di 98 episodi (97 televisivi e l'ultimo solo per l'edizione home video), ed il secondo dopo 3 anni di sospensione, dal 6 aprile 2014 al 28 giugno 2015, per un totale di 61 episodi.
Questa nuova serie non è stata creata dal nulla bensì apportando delle modifiche consistenti al vecchio anime Dragon Ball Z, restaurato in alta definizione con modifiche alla colorazione, resa più accesa e definita, con nuova colonna sonora ed il doppiaggio, il disposto di sigle e gli eyecatch inediti. Infine la serie KAI è privata di moltissime scene non tratte dal manga all'epoca aggiunte per ridurre l'uso di materiale cartaceo da usare per la trasposizione, in modo da non arrivare a ridosso del manga, allora ancora in corso d'opera. Allo stesso modo sono eliminati tutti gli episodi completamente non tratti dal fumetto che aggiungevano storie extra (vedasi i mini-archi di Garlick Jr. e del Torneo dell'Aldilà).
Il 7 aprile 2013 vanno in onda in Giappone su Fuji TV due episodi speciali delle serie Toriko (ep. 99) e One Piece (ep. 590), in cui compaiono i principali personaggi delle due serie e di Dragon Ball Z.[17]
Lo stesso argomento in dettaglio: Dragon Ball Super. |
Dal 2015 va in onda in Giappone una nuova serie, ovvero Dragon Ball Super che si svolge dopo gli avvenimenti dell'arco di Majin Bu e prima della fine di Dragon Ball Z, cioè nei 10 anni di buio che c'erano nel passaggio di anni. La serie Super rielabora le storie dei due recenti lungometraggi d'animazione (La battaglia degli dei e La resurrezione di 'F'), per poi continuare con una storia inedita.
Lo stesso argomento in dettaglio: Videogiochi di Dragon Ball. |
Grazie alla crescente fama, sono stati prodotti moltissimi giochi per tanti tipi di console, di cui oltre 30 sono ispirati alla serie. Il primo videogioco di Dragon Ball Z fu Dragon Ball Z: Kyôshū! Saiyan per Family Computer, pubblicato da Bandai il 27 ottobre 1990. Ancora oggi continuano a uscire videogame tratti da questa serie.
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