Our 3D CAD supplier models have been moved to 3Dfindit.com, the new visual search engine for 3D CAD, CAE & BIM models.
You can log in there with your existing account of this site.
The content remains free of charge.
Licensed under Copyrighted free use (Unkown).
Questa voce o sezione sull'argomento rettili non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti. Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sull'uso delle fonti. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. |
Col termine serpente, od ofide, vengono comunemente chiamati i rettili squamati appartenenti al sottordine Serpentes Linnaeus, 1758 (od Ophidia). La filogenesi dei serpenti è collegata strettamente a quella delle lucertole, nome comune dei rettili appartenenti al sottordine Sauria, con cui costituiscono l'ordine Squamata. Nelle zone temperate quando arriva l'inverno i serpenti, inadatti a vivere in un clima freddo, si abbandonano a una sorta di coma letargico fino alla fine dell'inverno.
La scienza che studia i serpenti è chiamata ofiologia e i suoi studiosi ofiologi.
I serpenti sono animali carnivori, si nutrono quindi di piccoli animali, compresi altri rettili e serpenti, uccelli, uova o insetti. Alcune specie sono dotate di un morso velenoso con il quale uccidono oppure paralizzano la preda prima di nutrirsene; altre invece uccidono le prede per costrizione. I serpenti ingoiano la preda senza masticarla poiché, disponendo di una mandibola e di altre numerose articolazioni del cranio[senza fonte] estremamente flessibili, possono aprire la bocca e ingoiarla interamente, anche se questa è di grandi dimensioni.Hanno anche all'interno dello stomaco degli acidi che servono a sciogliere la preda,le ossa invece vengono espulse.
I serpenti non si nutrono quasi mai dell'uomo, ma si sono comunque registrati rari casi di bambini mangiati dai grandi costrittori. Anche le specie più aggressive preferiscono di norma evitare il contatto.
Per l'uomo quindi il pericolo maggiore che deriva dai serpenti non è quello di essere mangiati, ma di essere morsi, perché alcune specie sono velenose: la diversa composizione del veleno può comportare vari sintomi per ogni morso. Il 15% circa dei serpenti possiede un veleno pericoloso per l'uomo.[2]
Non si conosce con precisione il numero di morsi e di morti che i serpenti causano agli esseri umani, perché molte persone, soprattutto in Africa e in Asia meridionale, non si rivolgono alle strutture ospedaliere, tuttavia si stima che ogni anno ci siano da 425.000 a 1.800.000 avvelenamenti da ofidi che causano tra i 20.000 e i 94.000 morti.[2]
In Italia i serpenti velenosi appartengono alla famiglia dei viperidi il cui morso comporta un'intossicazione molto simile da specie a specie ed una sintomatologia comparabile: in primo luogo compare dolore nel punto colpito, in cui si possono riscontrare i segni lasciati dai denti veleniferi, successivamente compare una tumefazione alla quale fanno seguito sintomi generali di shock, con dolori gastrici ed intestinali, vomito e diarrea; nel caso di persone deboli quali bambini, anziani e persone debilitate, in assenza di terapie adeguate, il morso può provocare la morte.
La terapia si basa principalmente sul rallentamento dell'assorbimento del veleno e alla somministrazione di un siero antiofidico, che deve essere fatta in ambiente ospedaliero per non rischiare gli effetti di un possibile shock anafilattico.
Il dualismo di fascino e timore che questi animali suscitano in noi ha contribuito al diffondersi dei serpenti come animali da compagnia. Per la stabulazione di gran parte di queste specie occorre un terrario con le pareti di vetro o legno, sebbene poche necessitino di un acquario o di un acquaterrario. Tra i più diffusi figurano i colubridi, i pitoni ed i boidi.
Molti serpenti, non soltanto le specie velenose, vengono anche utilizzate nella ricerca medica.
La pelle è coperta di squame. La maggior parte dei serpenti utilizza le squame della pancia per muoversi. Le loro palpebre sono squame trasparenti che rimangono perennemente chiuse. I serpenti mutano periodicamente la loro pelle. Diversamente da altri rettili, questa mutazione è fatta in un solo passo, come uscire da un calzino. Lo scopo della muta è la crescita delle dimensioni del serpente, quindi la muta è indispensabile per migliorare il movimento.
I ritrovamenti fossili dei serpenti sono relativamente scarsi, a causa dei loro scheletri fragili che difficilmente si fossilizzano. I più antichi resti fossili attribuibili a serpenti datano a circa 167 milioni di anni fa (Eophis underwoodi) e sono stati ritrovati in Inghilterra. Si suppone che questi antichi serpenti siano derivati da animali del gruppo delle lucertole, probabilmente da forme scavatrici e acquatiche.[3] Si conosce una forma del Cretaceo superiore, Najash rionegrina, che era dotata di due zampe posteriori e di osso sacro; presumibilmente era un animale compiutamente terrestre e scavava tane nel terreno. Una forma attuale, forse analoga a questi antenati scavatori, è il lantanoto del Borneo (Lanthanotus borneensis), una "lucertola" varanoide dalle abitudini semiacquatiche e priva di orecchie esterne.
Probabilmente i serpenti scavatori svilupparono corpi allungati e persero le zampe per adattarsi a un habitat sotterraneo. Inoltre per questo motivo svilupparono anche palpebre fuse e trasparenti, così come l'assenza di orecchie esterne, per evitare di rovinare la cornea e di far entrare terra nelle orecchie.
Altri serpenti fossili risalenti al Cretaceo (Haasiophis, Pachyrhachis, Eupodophis), rinvenuti in strati leggermente più antichi di quelli di Najash, erano dotati di zampe posteriori, ma erano chiaramente forme marine e le zampe non erano del tutto articolate con la pelvi. In ogni caso nel Cretaceo superiore erano già presenti serpenti simili a quelli attuali (Dinilysia) accanto a forme gigantesche dall'incerta collocazione (Madtsoiidae).
Attualmente vi sono numerosi gruppi di serpenti primitivi, come i pitoni e i boa, che possiedono ancora zampe vestigiali, usate esclusivamente nell'accoppiamento per trattenere la femmina. Altri serpenti dotati di questi "speroni" sono i Typhlopidae e i Leptotyphlopidae, noti comunemente come serpenti verme.
Un'altra ipotesi sull'origine dei serpenti suggerisce che questi fossero stretti parenti dei mosasauri, grandi lucertole marine del Cretaceo anch'esse derivati dai varanoidi. Nel caso di questi animali, le palpebre trasparenti e fuse si sarebbero sviluppate per fronteggiare condizioni marine potenzialmente dannose, mentre le orecchie esterne sarebbero scomparse a causa di un mancato utilizzo; secondo questa ipotesi i serpenti in origine erano animali marini che successivamente colonizzarono le terre emerse. I fossili di Pachyrhachis e delle forme simili testimonierebbero la correttezza di questa ipotesi.
La grande diversificazione dei serpenti moderni cominciò nel Paleocene, dopo la scomparsa dei dinosauri e insieme alla radiazione adattativa dei mammiferi. Di questo periodo sono note forme acquatiche (Palaeophis, Pterosphenus) e gigantesche (Titanoboa, Gigantophis) sviluppatesi grazie a un clima particolarmente caldo e umido. Uno dei gruppi più comuni al giorno d'oggi, i colubridi, divenne particolarmente diversificato grazie alla dieta a base di roditori che a loro volta erano un gruppo di mammiferi dallo straordinario successo.
Il sottordine Serpentes, denominato anche Ophidia, comprende tradizionalmente due infraordini, Alethinophidia e Scolecophidia, che raggruppano le seguenti famiglie e sottofamiglie:[4]
Alcuni Autori hanno recentemente proposto, sulla base di risultanze di analisi molecolari, di elevare Leptotyphlopidae e Anomalolepidae al rango di superfamiglie a sé stanti (rispettivamente Leptotyphlopoidea e Anomalepidoidea)[5], ma tale impostazione non è universalmente accettata.
Lo stesso argomento in dettaglio: Serpente (immaginario). |
This article uses material from the Wikipedia article "Serpentes", which is released under the Creative Commons Attribution-Share-Alike License 3.0. There is a list of all authors in Wikipedia
3D,data,libary,model,catalog,rendering,skull,bone,animal,reptile,bird,insect,mammal,class,classification,order,family,species,genus