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Lockheed Martin F-35 Lightning II | |
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Un F-35A Lightning II, in forza al 58th Fighter Squadron dell'USAF, impegnato in operazioni di rifornimento in volo. | |
Descrizione | |
Tipo | Velivolo stealth caccia multiruolo supremazia aerea |
Equipaggio | 1 pilota |
Costruttore | Lockheed Martin
BAE Systems Tier I |
Data di accettazione | 10 maggio 2011[1] |
Data entrata in servizio | Luglio 2015 con i Marines; 2017 con l'AMI |
Utilizzatore principale | US Air Force US Navy US Marine Corps |
Altri utilizzatori | Italia, Gran Bretagna, Paesi Bassi altri |
Esemplari | 231 (F-35A: 136, F-35B: 64, F-35C: 31) a marzo 2017[2][3] |
Costo unitario | US$ 94,1 milioni F35A
US$ 122,8 milioni F35B US$ 121,8 milioni F35C Lotto 10 [4], |
Sviluppato dal | Lockheed Martin X-35 |
Altre varianti | F-35B (STOVL) F-35C (CATOBAR) |
Dimensioni e pesi | |
Tavole prospettiche | |
Lunghezza | 15,67 m (51,4 ft) |
Apertura alare | 10,70 m (35 ft) |
Altezza | 4,33 m (14,2 ft) |
Superficie alare | 42,7 m² (460 ft²) |
Peso a vuoto | 13 000 kg |
Peso carico | 22 470 kg |
Peso max al decollo | 31 800 kg |
Capacità combustibile | 8 382 kg (18 480 lb) |
Propulsione | |
Motore | 1 Pratt & Whitney F135-PW-100 con postbruciatore |
Spinta | 191 kN (con postbruciatore) |
Prestazioni | |
Velocità max | 1,6 Mach (1 975 km/h) |
Autonomia | 2 220 km |
Raggio di azione | 1 080 km |
Tangenza | 18 288 m |
Armamento | |
Cannoni | 1 GAU-12/U da 25 mm |
Bombe | caduta libera: Mk 83 Mk 82 Mk 84 a grappolo: Mk.20 Rockeye II a guida laser: serie Paveway a guida GPS: GBU-39 Small Diameter Bomb JDAM nucleari: B61 |
Missili | aria-aria: AIM-120 AMRAAM AIM-132 ASRAAM AIM-9X Sidewinder IRIS-T MBDA Meteor aria-superficie: AGM-154 JSOW AGM-158 JASSM Storm Shadow Brimstone anti-nave: Joint Strike Missile |
Piloni | 6 subalari 4 nelle stive |
Note | I dati riportati sono riferiti alla versione F-35A |
Lockheed Martin[4][5][6] | |
voci di aerei militari presenti su Wikipedia |
Il Lockheed Martin F-35 Lightning II o Joint Strike Fighter-F35 è un caccia multiruolo di 5ª generazione monoposto, a singolo propulsore, con ala trapezoidale a caratteristiche stealth e capacità multiruolo, utilizzabile per ruoli di supporto aereo ravvicinato, bombardamento tattico e missioni di superiorità aerea.
Battendo il Boeing X-32, è diventato il vincitore della gara per il programma JSF (Joint Strike Fighter) per la ricerca di un aereo che potesse sostituire diversi modelli dell'USAF, dell'US Navy e dei USMC (Marines). Inizialmente era previsto che circa l'80% delle parti fosse in comune fra le diverse versioni, ma poi, con l'evolversi del progetto, ci si è accontentati di raggiungere questa percentuale includendo anche parti specifiche per ogni versione, ma comunque suscettibili di una lavorazione comune. In ogni caso, tutta l'elettronica di bordo e buona parte del software saranno molto simili.
Esistono tre versioni dell'F-35: una variante a decollo e atterraggio convenzionale (F-35A - Conventional Take Off and Landing), una variante a decollo corto e atterraggio verticale, per poter operare da portaerei di dimensioni ridotte come la portaerei italiana Cavour (F-35B Short Take Off And Vertical Landing), e una variante per l'uso su portaerei convenzionali dotate di catapulte (F-35C - Catapult Assisted Take Off But Arrested Recovery)[10].
Molti Paesi, anche europei, stanno valutando il velivolo per sostituire alcune tipologie di aerei da combattimento delle proprie aeronautiche o marine. La versione B a decollo corto è indicata per gli incrociatori portaerei o portaelicotteri non muniti di ponte di volo sufficientemente lungo per il decollo di aerei tradizionali mediante catapulte, come gli incrociatori britannici della classe Invincible o il Cavour italiano; l'F-35 è inoltre dotato di caratteristiche stealth.
Il progetto è ormai completato per le versioni A e B, mentre la versione C è in fase di finalizzazione. Il costo complessivo supera i 55 miliardi di dollari USA ed è finanziato principalmente dagli Stati Uniti e dal Regno Unito (che ha fornito un contributo di 2 miliardi di dollari).
Gli Stati Uniti intendono acquistare un totale di 2 443 aerei per un costo di 323 miliardi di dollari, rendendolo il programma della difesa più costoso della storia[11]. Il budget dell'USAF per il 2010 prevedeva di avere l'F-35 ad un costo flyaway di US$ 89 milioni basato sulla pianificata produzione dei suoi 1 753 F-35A[12]. Lockheed Martin si attende di ridurre i costi stimati del governo del 20%[13].
I ritardi ed i costi del programma F-35 sono alti e continuano ad aumentare: il costo globale del programma sarebbe passato dai 232 miliardi del 2002 e dai 332 del marzo 2010 ai 382,4 nel giugno 2010, il 65% in più. Il costo medio a esemplare è aumentato dell'81%, passato da 62 milioni di dollari a 112,4 calcolando ricerca, sviluppo e produzione. Riguardo quest'ultima voce, il costo è aumentato dell'85% passando da 50 a 92,3 milioni. Lockheed Martin ribatte che i costi sono complessivamente inferiori del 20% rispetto a quelli rilevati dal Pentagono. In ogni caso sono stati sforati i limiti della legge Nunn McCurdy, che impone una riapprovazione politica dei programmi militari nel caso il loro costo superi del 25% quello previsto all'origine (riapprovazione data quasi per scontata per il JSF)[14][15].
Il costo per unità prodotta risulta in costante decremento: si è passati dai 279 milioni di dollari per il primo lotto di F-35A ai 102 milioni per il lotto 9 in produzione da novembre 2016; per l'F-35B il costo per il lotto 9 è di 131 milioni, per l'F-35C il costo per il lotto 9 è di 132 milioni[16][17]. Con il lotto 10 è prevista la riduzione del costo per l'F-35A a 95 milioni di dollari, per l'F-35B a 123 milioni e per l'F-35C a 122 milioni[18][19].
Il programma JSF (Joint Strike Fighter) venne creato per sostituire molti velivoli mantenendo i costi di sviluppo, produzione e operativi bassi. Questo scopo fu perseguito costruendo tre varianti di un singolo velivolo, in modo da condividerne i componenti:
Il progetto Joint Strike Fighter si è evoluto sviluppando un aereo da combattimento comune per sostituire i modelli attuali. Il contratto per lo sviluppo del progetto JSF venne firmato il 16 novembre 1996.
Il contratto per il System Development and Demonstration venne vinto il 26 ottobre 2001 dalla Lockheed Martin, dopo la scelta del prototipo X-35 a discapito del Boeing X-32. Nonostante i due modelli concorrenti avessero raggiunto i requisiti del progetto, il prototipo X-35 superò in modo consistente l'X-32. La designazione come "F-35" venne accolta con sorpresa da parte della Lockheed, che aveva sempre fatto riferimento al velivolo con il nome "F-24"[20].
Il 7 luglio 2006, l'aeronautica statunitense annunciò ufficialmente che il nome del velivolo era F-35: Lightning II[21], in onore al bipropulsore P-38 Lightning e all'English Electric Lightning, che hanno operato rispettivamente nella Seconda guerra mondiale e nella guerra fredda. L'English Electric Company venne incorporata nella BAC, che successivamente entrò a far parte di BAE Systems. Altri nomi proposti comprendevano Kestrel, Phoenix, Piasa, Black Mamba e Spitfire II; il nome Lightning II venne proposto precedentemente per l'aereo F-22 Raptor.
La progettazione e la costruzione è stata affidata ad un consorzio industriale costituito da Lockheed Martin, Northrop Grumman e BAE Systems[10]. Il primo prototipo dimostratore è stato presentato nel 2000[22] e il 15 dicembre 2006 è stato compiuto il primo volo[23].
L'F-35 appare più piccolo e leggermente più tradizionale del bimotore F-22 Raptor. Il progetto del condotto di scarico si è ispirato al modello 200 della General Dynamics, un aereo VTOL del 1972 progettato per le Sea Control Ship. I progettisti della Lockheed hanno lavorato assieme al Yakovlev Design Bureau, che progettò l'aereo Yakovlev Yak-141 "Freestyle" negli anni novanta[24][25]. La tecnologia stealth rende l'aereo difficile da individuare mentre si avvicina ai radar a corto raggio.
Rispetto alla generazione precedente, gli obiettivi di questo progetto sono di creare un velivolo:
Inizialmente erano stati sviluppati due diversi propulsori per l'F-35: il Pratt & Whitney F135 ed il General Electric/Rolls-Royce F136, il secondo, nonostante le proteste di Rolls-Royce (che comunque rimane responsabile per la costruzione/integrazione del gruppo trasmissione/ventola per la versione STOVL ad atterraggio verticale) è stato annullato.
Il sistema di decollo verticale, della versione STOVL (Short Take Off Vertical Landing) è composto dal motore, una turboventola a basso rapporto di diluizione con postbruciatore come su un normale aereo da combattimento, fornito di un ugello di coda dotato di un particolare meccanismo di rotazione che permette di orientare il flusso dei gas di scarico verso il basso, e da una ventola anteriore verticale (a due stadi controrotanti), posta subito dietro l'abitacolo, la quale, quando innestata attraverso un albero e un giunto di collegamento all'albero della turbina di bassa pressione del motore, trasforma il propulsore in una sorta di turboventola ad alto rapporto di diluizione a flussi separati ottenendo, grazie al miglior rendimento di questo tipo di propulsore, un surplus di spinta che viene utilizzato per il sostentamento verticale della parte anteriore e centrale del velivolo. Il controllo del rollio viene effettuato deviando aria pressurizzata, spillata dal compressore a bassa pressione, verso ugelli posti sotto le ali[28]. Il motore produce una spinta di 128,1 kN a secco e 191,3 kN (213,5 kN al decollo) con post-combustione inserita[29][30]; quando la ventola anteriore è innestata, la spinta (ottenuta a secco) diventa di 80 kN dall'ugello di coda, 89 kN dalla ventola anteriore verticale e 8,7 kN da ciascuno dei due ugelli per il controllo laterale, per un totale di 186,4 kN[31].
Rispetto alla normale turboventola ad alto rapporto di diluizione a flussi separati utilizzata sull'Harrier, questo sistema di propulsione presenta il vantaggio che, una volta disinnestata la ventola anteriore, può essere utilizzato anche a velocità supersonica. Inoltre, il raffreddamento aggiuntivo dei gas di scarico operato dal maggior lavoro sottratto loro dalla turbina a bassa pressione per il funzionamento della ventola anteriore, diminuisce la quantità di aria ad alta velocità e ad elevata temperatura che viene proiettata verso il basso durante il decollo e che può danneggiare i ponti delle portaerei e le piste di decollo.
L'F-35 possiede un display di tipo "panoramic cockpit display (PCD)" con dimensioni di 50 x 20 cm[32]. Un sistema di riconoscimento vocale permette di aumentare le capacità del pilota di interagire con il velivolo. L'F-35 sarà il primo aereo ad ala fissa operativo ad usare questo sistema, anche se soluzioni simili sono state utilizzate nell'AV-8B e sperimentati in altri aerei, come l'F-16 VISTA[33].
Un sistema di visualizzazione sull'elmetto sarà integrato in tutti i modelli dell'F-35. Anche se alcuni caccia di quarta generazione (come lo svedese Saab JAS 39 Gripen) hanno questo sistema assieme ad un visore a testa alta (HUD), l'F-35 sarà il primo caccia moderno ad essere progettato senza dotazione di HUD[34].
Il pilota può manovrare l'aereo tramite un joystick sul lato destro e una manetta per il controllo della spinta a sinistra[35].
In tutte le varianti dell'F-35 sarà impiegato il sedile US16E, costruito dalla Martin-Baker[36], che soddisfa i requisiti sulle performance ed impiega un sistema a doppia catapulta contenuto in binari laterali[37].
Il sensore principale è il radar APG-81, progettato dalla Northrop Grumman Electronic Systems[38]. Verrà integrato dal sistema elettro-ottico di puntamento, montato sotto il muso dell'aereo e progettato dalla Lockheed Martin e dalla BAE[39]. Lungo tutto l'aereo sono distribuiti ulteriori sensori elettro-ottici, come parte del sistema AN/AAS-37, che funge da sistema di allerta per il lancio di missili e può aiutare la navigazione e le operazioni notturne.
il sistema software che gestirà l'aereo sarà costituito da 8,3 milioni di linee di codice, che gli consentirà di gestire i controlli di volo, le funzionalità del radar, comunicazioni, navigazione, identificazione, gestire gli attacchi elettronici, integrare i dati dei sensori, dispiegare le armi. Per capire la portata del sistema software basti confrontarlo con l'F22 raptor, primo aereo di quinta generazione, che ha "solo" 2 milioni di righe di codice.
Lo sviluppo del software verrà effettuato tramite 6 release denominati block:
L'F-35 include un cannone a cinque canne GAU-22/A da 25 mm[41]. Il cannone è montato internamente con 180 colpi nella variante F-35A, mentre nelle altre varianti F-35B e C sarà sostituito da un pod esterno (stealth) con 220 colpi[42].
Internamente saranno inseriti fino a due missili aria-aria e due armi aria-terra (fino a due bombe da 910 kg - 2 000 lb nei modelli A e C; due bombe da 450 kg - 1 000 lb nel modello B)[43]. L'armamento include missili AIM-120 AMRAAM, AIM-132 ASRAAM, il Joint Direct Attack Munition (JDAM) — fino a 2 000 lb (910 kg), il Joint Standoff Weapon (JSOW), le bombe GBU-39 (un massimo di quattro in ogni stiva), i missili Brimstone, le munizioni a grappolo (WCMD) e i missili AGM-88 HARM. Il missile aria-aria MBDA Meteor è in fase di adattamento per essere alloggiato negli F-35. Il Regno Unito ha pianificato originalmente di posizionare internamente quattro missili AIM-132 ASRAAM, ma i piani sono stati modificati per caricare due missili ASRAAM internamente e altri due esternamente[44].
Possono essere alloggiati altri missili, bombe e serbatoi di carburante ai quattro piloni alari e nelle due posizioni sulle punte delle ali, ma con lo svantaggio di rendere l'aereo più rilevabile dai radar. Sull'estremità delle ali possono essere inseriti solo missili di tipi AIM-9X Sidewinder, mentre i missili AIM-120 AMRAAM, Storm Shadow, AGM-158 JASSM e i serbatoi di carburante possono essere inseriti nei piloni alari. Impiegando le posizioni interne ed esterne potrebbe essere impiegata una configurazione aria-aria con oltre otto AIM-120 e due AIM-9, oppure una configurazione aria-terra con sei bombe da 2000 lb, due AIM-120 e due AIM-9[45]. Con la sua capacità di carico, l'F-35 può trasportare più armi aria-aria e aria-terra dei suoi predecessori[46].
Oltre agli Stati Uniti, il principale cliente e finanziatore, hanno contribuito anche Regno Unito, Italia, Paesi Bassi, Canada, Turchia, Australia, Norvegia e Danimarca con un totale di 4 375 milioni di dollari nella fase di sviluppo. I costi totali sono stimati in più di 40 miliardi di dollari (coperti in gran parte dagli Stati Uniti), mentre l'acquisto dei 2 400 esemplari previsti è stimato in ulteriori 200 miliardi di dollari[47]. Le nove nazioni partner principali prevedono di acquistare più di 3100 esemplari entro il 2035[48].
Ci sono tre livelli di partecipazione internazionale, che riflettono l'impegno finanziario comune nel programma, la quantità di tecnologia trasferita e l'ordine con il quale le nazioni possono ottenere esemplari di produzione.
Il Regno Unito è l'unico partner di "livello 1", con un contributo di 2,5 miliardi di dollari, pari al 10% dei costi di sviluppo[49][50]
.
I partner di "livello 2" sono l'Italia, che contribuisce con $1 miliardo e i Paesi Bassi con un contributo di $800 milioni.
I partner di "livello 3" sono Canada ($440 milioni), Turchia ($175 milioni), Australia ($144 milioni), Norvegia ($122 milioni) e Danimarca ($110 milioni).
Israele e Singapore partecipano al programma in qualità di "Security Cooperative Partecipants"[51].
Alcuni dei partner internazionali hanno esitato negli impegni del programma JSF, alludendo o minacciando l'abbandono del JSF a favore di altri velivoli come l'Eurofighter Typhoon, il Saab JAS 39 Gripen o il Dassault Rafale. La Norvegia ha lanciato vari avvertimenti su una possibile interruzione del sostegno finanziario in mancanza di sostanziali garanzie su un incremento nella quota industriale[52].
Le uniche forze aeree interessate alla versione B sono lo United States Marine Corps degli Stati Uniti, l'Aeronautica Militare e l'Aviazione Navale dell'Italia, la Royal Air Force e la Fleet Air Arm della Gran Bretagna.
La Gran Bretagna, nell'ambito della revisione dei programmi della difesa attuata dall'allora neo-insediato governo Cameron, nel 2010, aveva annunciato l'intenzione di abbandonare completamente la versione B, scegliendo in sua vece la versione C, e di voler modificare di conseguenza le portaerei in costruzione della Classe Queen Elizabeth da STOVL a CATOBAR[53]. Tuttavia, nel maggio del 2012 una nuova analisi dei costi e dei tempi per realizzare le pesanti modifiche sulle predette portaerei, oltre ai mancati ritorni per l'industria motoristica nazionale, ha indotto lo stesso governo Cameron a ritornare sui suoi passi e a riconfermare l'acquisizione della versione B[54].
La Marina Italiana, in quanto la portaerei Cavour ha un ponte di volo troppo corto per ospitare caccia a decollo convenzionale e non essendovi al mondo alcun altro STOVL in via di sviluppo, sostituirà gli attuali AV-8B Harrier II della Marina Militare con l'F-35B.
Il tra il 3 e il 5 febbraio 2016 un F-35A Lightning II dell'AMI ha effettuato il primo volo transatlantico di un F-35, volando dall'aeroporto di Cameri fino alla base aerea della Marina militare statunitense di Patuxent River, nel Maryland, con una sosta a Lajes das Flores, nelle Azzorre e grazie al rifornimento in volo da parte di un Boeing KC-767. Il velivolo utilizzato per il volo, denominato AL-1, è il primo completamente costruito in Italia nella Final Assembly & Check-Out (F.A.C.O.) di Cameri[55].
Nel febbraio 2013 il Pentagono ha deciso di sospendere tutti i voli dell'aereo dopo che sulla turbina di uno degli F-35 è stata rilevata una frattura[56]. Il 1º marzo 2013 la USAF ha confermato che tutti i voli riprenderanno, essendo stato appurato in sede d'indagine tecnica che la suddetta rottura era dovuta ad un eccesso di esposizione a parametri estremi, al quale era stata sottoposta la turbina, che quindi non necessita una riprogettazione[57].
Nel giugno del 2015 l'F-35A partecipa alla "Green Flag": manovre durante le quali gli aerei testano la loro capacità di attacco ad aree densamente difese da caccia intercettori e missili terra-aria. Durante la simulazione l'F-35 risulta essere l'unico aereo a non subire abbattimenti[58][59].
Nel giugno 2016 effettua una simulazione di combattimento con gli F-15 riportando uno score di 0 a 8, nessun F-35 abbattuto contro 8 F-15 abbattuti[60].
Il 2 agosto 2016 il gen. Hawk Carlisle dichiara l'F-35A Lightning II 'combat ready', la IOC "Initial Operational Capable" e cioè che "ha raggiunto la capacità operativa iniziale" la FOC "Full Operational Capable" verrà raggiunta dopo i test sul block 3F del software[61].
Nel gennaio del 2017 l'F-35A partecipa alla "Red Flag": scontri simulati tra caccia degli Usa e dei suoi alleati. Durante i test l'F-35 ottiene il miglior risultato tra gli aerei presenti con un rapporto di 1 a 20 (un aereo perso ogni 20 abbattuti) definito dal corpo dei marines e dall'USAF "senza precedenti"[62][63][64][65]. Il risultato è stato ottenuto sebbene l'aereo abbia il software versione "Block 3i" che contiene l'89% del codice previsto per la piena operatività militare che sarà raggiunta con il "Block 3F"[66].
Fonti giornalistiche, basate su informazioni provenienti dai servizi segreti francesi, riportano che il primo impiego militare dell'F-35 sarebbe avvenuto nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 2017, in un'incursione aerea compiuta sul teatro di guerra in Siria dall'aviazione militare israeliana, usando i primi due F-35 consegnati appena un mese prima per colpire obiettivi nell'aeroporto militare di Mezzeh, presso Damasco: durante l'operazione, che non avrebbe causato alcuna vittima, sarebbe stata distrutta una rampa di missili SAM S-300 e un deposito di missili, al fine di scongiurare il rischio di una consegna di tali sistemi d'arma a gruppi Hezbollah attivi in Libano[67][68]. Le stesse fonti di intelligence riferiscono di un'azione dimostrativa di uno dei due aeromobili durante il rientro alla base dopo il raid, un passaggio di avvertimento ravvicinato sul palazzo presidenziale di Bashar al-Assad a Damasco[68].
Nel luglio del 2017 l'aereo raggiunge le 100 000 ore di volo senza la perdita di nessun veicolo per incidente, collocandosi tra gli aerei militari più sicuri[69][70].
Differisce dalla versione base per:
In Italia si è iniziato a parlare del progetto nel 1996 e nel 1998 è stato firmato il Memorandum of Agreement per la fase concettuale-dimostrativa con un investimento di 10 milioni di dollari. Nel 2002, dopo l'approvazione delle Commissioni Difesa di Camera e Senato è stata confermata la partecipazione alla fase di sviluppo. Nel 2009 le Commissioni difesa di Camera e Senato hanno espresso parere favorevole sullo schema di programma trasmesso dal Governo che comprendeva l'acquisto di 131 F-35 al costo di 12,9 miliardi di euro [76].
Il 15 febbraio 2012, il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, nel quadro delle riduzioni di spesa del suo ministero, ha proposto tra i vari provvedimenti quello di diminuire l'acquisto di F-35 da 131 (69 F-35A e 62 F-35B) a 90 (60 F-35A e 30 F-35B) unità[77].
Il 28 marzo 2012, l'Aula della Camera ha approvato alcune mozioni sulla riduzione e razionalizzazione delle spese militari tra cui quelle che riducono a 90 gli aerei da acquistare[76].
Varie parti politiche hanno mosso critiche al progetto già dai primi giorni del 2012[78] proprio a causa dell'elevato costo dei 131 caccia ordinati inizialmente che, secondo il giornale La Repubblica, è lievitato verso l'alto nel 2011 ed è riportato dal giornale pari a 200 milioni di dollari ad aereo[79][80].
Al 22 febbraio 2013, l'Italia ha materialmente ordinato 3 velivoli e si appresta a firmare il contratto per altri 3: il primo F-35 A uscirà dagli impianti di Cameri, in Piemonte, entro il 2015 ed entrerà in servizio l'anno dopo[81].
Il 30 luglio 2013 il ministro della Difesa ha riferito al parlamento a proposito di un eventuale ritiro dal programma: «Bisogna considerare, oltre ai 700 milioni di euro già spesi per la progettazione e i due miliardi investiti per l'impianto di produzione di Cameri, anche il fatto che la portaerei Cavour[82] dovrà ospitare gli F-35 a decollo verticale, altrimenti non capiremmo per quale ragione avremmo speso 3 miliardi e mezzo di euro per la nave»[83].
Il 24 settembre 2014, il Parlamento italiano ha votato a maggioranza di tagliare del 50%, il finanziamento sull'acquisto di 90 cacciabombardieri americani F-35, da 13 a 6,5 miliardi di euro, il che comporta una riduzione del numero di velivoli acquistabili[84].
L'11 dicembre 2014, Roberta Pinotti, ministro della Difesa, e John Philips, ambasciatore americano in Italia, hanno annunciato che lo stabilimento della Finmeccanica di Cameri a Novara è stato scelto per la manutenzione di tutti gli F-35 operanti in Europa[85].
Il 21 maggio 2015, il ministro Pinotti ha presentato il documento programmatico pluriennale per il triennio 2015-2017 che conferma la partecipazione dell'Italia al programma, con un budget complessivo di circa 10 miliardi di euro. Il numero di velivoli da acquistare è stato fissato nuovamente a 90 unità, di cui 38 da acquisire entro il 2020[86][87].
La Corte dei Conti, nella sua Relazione speciale sulla partecipazione italiana al Programma Joint Strike Fighter F-35 Lightning II del 3 agosto 2017, circa i costi complessivi del programma ha esposto che l'investimento iniziale a carico degli USA è passato da 233 miliardi di dollari a 406 miliardi di dollari, i costi operativi per l'intero ciclo di vita dell'aereo ammontano a 1 100 miliardi di dollari. Tuttavia precisa la Corte che la misura della partecipazione dei partner (Italia compresa) alla fase di sviluppo è fissa, e non suscettibile di aumenti. Gli incrementi di costo attribuibili a tale fase vengono pertanto assorbiti dai soli Stati Uniti. Per la fase di produzione è previsto che i partner acquistino i propri velivoli allo stesso prezzo dei velivoli americani appartenenti allo stesso lotto[88].
Mezzi d'informazione hanno riferito, inoltre, che l'avanzamento del programma è in ritardo di almeno cinque anni sulla tabella di marcia originaria, con costi quasi raddoppiati rispetto alle previsioni iniziali[89]. Su quest'ultimo punto, una nota del giornalista e storico dell'aviazione Gregory Alegi riporta che in realtà gli 80 milioni al pezzo per il block buy attualmente in discussione sono il 16% in più dei 69 previsti nel 2001, e non il doppio, sottolineando che il costo maggiore dei primi lotti è fisiologico e che, per una valutazione corretta, bisognerebbe fare una media ponderata (una sommatoria costo unità acquisite a quel prezzo, diviso per tutte le unità prodotte) tenendo in considerazione i valori di spesa con gli impianti a pieno regime di produzione.[90]
Il progetto ha attirato su di sé molte critiche da parte di analisti strategici e personale militare.[91] Tra i detrattori, il mezzo si è da tempo guadagnato il degradante soprannome di "Fiasco 35"[92]. Tra gli altri, la RAND Corporation, una società di analisi strategiche che collabora a stretto contatto col Dipartimento della Difesa statunitense, ha apertamente criticato l'F-35: prima è trapelato che, secondo le simulazioni effettuate dalla società statunitense, l'F-35 non sarebbe in grado di competere con il russo Su-35 in un combattimento aereo[93], poi un analista della stessa società ha dichiarato che l'F-35 "è inferiore nel combattimento in termini di accelerazione, salita e virate sostenute"[94], i dati tecnici e le prove effettuate tuttavia evidenziano che l'F-35 ha una velocità di punta di 1.67 e sostenuta di 1.65 a carico bellico mentre l'F-16 a carico bellico non raggiunge i mach 1.4, il carico alare è inferiore ad un SU-27 e superiore ad un F-16, l'accelerazione a carico bellico è simile o superiore ad un F-16 ed ad un'F-18, la virata a carico bellico è pari o migliore rispetto alla maggior parte dei caccia Usa e di poco inferiore all'F-22, tutte caratteristiche in linea con il progetto iniziale viene anche evidenziato come tali dati miglioreranno ulteriormente nel corso della vita dell'aereo come è successo per tutti i suoi predecessori.[95][96]
Il progettista Pierre Sprey, padre degli aerei A-10 e F-16, ha affermato, in un'intervista televisiva, che l'F-35 è "pesante e poco reattivo"[97][98]. Pierre Sprey, secondo testate specialistiche, non è il padre degli A-10 e F-16 ma un semplice analista di sistema famoso per essere stato parte del gruppo della "fighter mafia" ed a progettare F-16 è stato un team capitanato da Robert H. Widmer.[99]
Critiche sono state avanzate da un gruppo di piloti statunitensi che, avendo provato in volo l'F-35A, lo hanno definito "per niente stellare"[100]. Il rapporto ufficiale da loro redatto il 15 febbraio 2013[101] offre un ritratto desolante del mezzo: vi sono individuate otto aree di grave rischio (la visibilità, l'interfaccia tra gli apparati di bordo e il pilota, il sistema radar, l'apparato di proiezione dei dati nel casco di volo, l'eventualità di esplosione in caso d'impatto con fulmini, per via delle pareti troppo sottili dei serbatoi[102], e così via), problemi tali da suggerire addirittura una nuova progettazione del velivolo[103]. Le più recenti valutazioni da parte dei piloti, suffragate dai test bellici effettuati come la green fleg o red flag, sono risultate positive.[104][105]
Secondo un rapporto del Pentagono[106] gli strumenti elettronici del jet non funzionano[107], perché il display nel casco di volo non fornisce un orizzonte artificiale analogo a quello reale, a volte l'immagine è troppo scura o scompare, e il radar in alcuni voli di collaudo si è dimostrato incapace di avvistare e inquadrare bersagli, o addirittura si è spento. La manutenzione dell'F-35, inoltre, è troppo laboriosa e limita l'efficienza operativa, l'affidabilità tecnica generale lascia a desiderare e il dispositivo di carica delle batterie tende a esser colpito da malfunzionamenti alle basse temperature[108]. Sempre riguardo alle presunte prestazioni in combattimento del velivolo, il maggiore Richard Koch dell'USAF, capo dell'ufficio di superiorità aerea del USAF Air Combat Command, ha dichiarato: "mi sveglio la notte con i sudori freddi al pensiero che l'F-35 avrà solo due armi per la superiorità aerea"[109]. La Lockheed Martin ha contestato le critiche alla sua creatura[94], dichiarando, tra l'altro, che "la superiorità nell'elettronica di cui gode l'F-35 rispetto agli altri velivoli può risultare più importante della manovrabilità in future missioni"[110]. Dopo la capacità di combattimento, le critiche più diffuse hanno puntato alla scarsa autonomia di volo, da alcuni ritenuta insufficiente per conflitti su larga scala, come un'ipotetica azione contro altri Paesi[111]. L'autonomia dell'aereo è in linea con i modelli che andrà a sostituire ed il suo raggio di azione è aumentabile grazie ai serbatoi supplementari o tramite il rifornimento in volo con aerocisterne.[5][6][7]
Con l'allungarsi dei tempi di sviluppo non sono potute mancare le critiche ai costi del progetto, che la rivista specialistica World Military Affair ha imputato alla discutibile scelta di voler creare un unico aereo per tre differenti ruoli operativi[112]. I dubbi sugli elevati costi di progetto si sono aggiunti a quelli sui costi unitari di produzione[97] e di manutenzione, che la marina statunitense ha stimato essere del 30%-40% superiori a quelli dei caccia attualmente in uso[113]. Nel 2013, il tenente generale dell'USAF Christopher Bogdan ha apertamente accusato l'azienda di voler "spremere ogni centesimo" dal governo degli Stati Uniti per questa commessa[114].
A febbraio 2014, il Pentagono ha reso nota la decisione di acquistare otto aeromobili meno del previsto nel corso dell'anno successivo, dovuta a tagli al bilancio della difesa e non ad una valutazione delle prestazioni dell'F-35[115].
In una audizione davanti all’Assemblea parlamentare nell'agosto del 2017, il generale André Lanata, Capo di stato maggiore dell’aeronautica francese, ha dichiarato che l’F-35 sarà presto lo standard di riferimento per i velivoli da combattimento in tutto il mondo, e la Francia, che non è tra i paesi finanziatori del progetto e non prevede l'acquisto degli aerei, sarà surclassata dai partner ad oggi alla pari che acquisiranno il veicolo[116].
Nel luglio 2014 il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha bloccato tutti i voli degli F35[117][118] in seguito a un principio d'incendio durante il decollo dalla base di Eglin, in Florida[119]. Il blocco è stato revocato meno di una settimana dopo[120].
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