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Tecnezio (21541 views - Periodic Table Of Elements)

Il tecnezio è l'elemento chimico di numero atomico 43. Il suo simbolo è Tc. È un elemento grigio argenteo, radioattivo, metallo di transizione del quinto periodo, cristallino molto raro in natura; il tecnezio è uno dei prodotti di fissione nucleare naturale ed artificiale dell'uranio e si usa in medicina nucleare per ottenere immagini scintigrafiche e tomografiche di numerosi compartimenti corporei (99mTc) e come protezione contro la corrosione (99gTc). Le sue proprietà chimiche sono intermedie fra quelle del renio e del manganese, anche se le differenze di comportamento fra tecnezio e manganese sono più spiccate che fra tecnezio e renio. L'elemento artificiale bohrio dovrebbe presentare proprietà chimiche simili al renio.
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Tecnezio

Tecnezio

Tecnezio
   

43
Tc
 
               
               
                                   
                                   
                                                               
                                                               
   
molibdeno ← tecnezio → rutenio
Generalità
Nome, simbolo, numero atomicotecnezio, Tc, 43
Seriemetalli di transizione
Gruppo, periodo, blocco7, 5, d
Densità11 500 kg/m³
Durezza5
Configurazione elettronica
Proprietà atomiche
Peso atomico[98,91][1]
Raggio atomico (calc.)135 (183) pm
Raggio covalente156 pm
Raggio di van der Waals128 pm[2]
Configurazione elettronica[Kr]4d55s2[1]
e per livello energetico2, 8, 18, 13, 2
Stati di ossidazione+4, +5, +6, +7[1] (acido forte)
Struttura cristallinaesagonale
Proprietà fisiche
Stato della materiasolido
Punto di fusione2 430 K (2 157 °C)
Punto di ebollizione4 538 K (4 265 °C)
Volume molare8,63 × 10−6 /mol
Entalpia di vaporizzazione660 kJ/mol
Calore di fusione24 kJ/mol
Tensione di vapore0,0229 Pa a 2 473 K
Altre proprietà
Numero CAS7440-26-8
Elettronegatività1,9 (scala di Pauling)
Calore specifico0,21 J/(g·K)[3]
Conducibilità elettrica6,7 × 106 /(m·Ω)
Conducibilità termica50,6 W/(m·K)
Energia di prima ionizzazione702 kJ/mol
Energia di seconda ionizzazione1 470 kJ/mol
Energia di terza ionizzazione2 850 kJ/mol
Isotopi più stabili
isoNATDDMDEDP
97Tcsintetico 2,6 × 106  anniε0,32097Mo
98Tcsintetico 4,2 × 106  anniβ1,79698Ru
99Tcsintetico 211 100 anniβ0,29499Ru
iso: isotopo
NA: abbondanza in natura
TD: tempo di dimezzamento
DM: modalità di decadimento
DE: energia di decadimento in MeV
DP: prodotto del decadimento

Il tecnezio è l'elemento chimico di numero atomico 43. Il suo simbolo è Tc. È un elemento grigio argenteo, radioattivo, metallo di transizione del quinto periodo, cristallino molto raro in natura; il tecnezio è uno dei prodotti di fissione nucleare naturale ed artificiale dell'uranio e si usa in medicina nucleare per ottenere immagini scintigrafiche e tomografiche di numerosi compartimenti corporei (99mTc) e come protezione contro la corrosione (99gTc). Le sue proprietà chimiche sono intermedie fra quelle del renio e del manganese, anche se le differenze di comportamento fra tecnezio e manganese sono più spiccate che fra tecnezio e renio. L'elemento artificiale bohrio dovrebbe presentare proprietà chimiche simili al renio.

Etimologia

La parola tecnezio deriva dal greco τεχνητός (technetos), "artificiale". Deve il suo nome al fatto di essere stato prodotto artificialmente nei reattori nucleari, poiché non è presente sulla Terra. Fu il primo elemento ad essere prodotto artificialmente.[4][5]

Caratteristiche

Il tecnezio è un metallo grigio-argenteo che si opacizza lentamente quando è esposto all'aria umida. In ambiente ossidante il tecnezio(VII) esiste sotto forma di anione pertecnetato, TcO4 (tetraossotecnetato(1-) secondo IUPAC). Il comportamento chimico del tecnezio è simile a quello del renio, mentre differisce apprezzabilmente da quello del manganese. Il tecnezio metallico si dissolve in acqua regia, in acido nitrico ed in acido solforico concentrato, ma non è solubile in acido cloridrico. Il tecnezio è un ottimo inibitore della corrosione per gli acciai ed è un eccellente superconduttore a temperature inferiori agli 11 K. È un elemento radioattivo β emettitore che si ricava dai prodotti di fissione dell'uranio dei reattori nucleari dove costituisce il 6% del totale (yield di fissione cumulativo dell'isobara 99). Data la sua rarità e radioattività non ha praticamente uso come metallo. È un elemento particolare perché non ha isotopi stabili ed è pertanto molto raro. I suoi stati di ossidazione più frequenti sono +4, +5, +6 e +7[1], anche se sono stati caratterizzati composti con tutti i numeri di ossidazione possibili da −1 a +7. È il più leggero elemento sulla Terra privo di isotopi stabili.

Applicazioni

Il tecnezio è uno dei più efficaci protettori dalla ruggine ed è inoltre una preziosa fonte di raggi beta. L'ammonio pertecnetato (NH4TcO4) è un sale espressamente usato per proteggere l'acciaio dalla corrosione. 5 ppm di KTcO4 nell'acqua distillata proteggono dalla corrosione le superfici di acciaio al carbonio a temperature fino a 250 °C. L'uso di tali sostanze è però limitato a circuiti chiusi, data la radioattività del tecnezio. Tra gli altri usi:

Storia

Il tecnezio (dal greco technetos, artificiale) fu scoperto da Carlo Perrier ed Emilio Segrè in Sicilia (nei laboratori dell'Istituto di Fisica dell'Università di Palermo) nel 1937. I ricercatori lo individuarono in un campione di molibdeno inviato loro da Ernest Lawrence. Il campione, proveniente dal Lawrence Berkeley National Laboratory, era costituito da un pezzo di deflettore elettrostatico in molibdeno che era stato bombardato con nuclei di deuterio nel ciclotrone dell'Università della California di Berkeley, trasformandolo in 97Tc. Il tecnezio è stato il primo elemento prodotto artificialmente nella storia, anche se successivamente si dimostrò la sua esistenza in natura sia all'interno, sia all'esterno del sistema solare.

Per molti anni era rimasta una lacuna nella tavola periodica al posto dell'elemento numero 43. Dmitrij Mendeleev predisse che l'elemento mancante avrebbe dovuto essere chimicamente simile al manganese e lo battezzò pertanto ekamanganese. Nel 1925 Walter Noddack e Ida Tacke, gli scopritori del renio annunciarono la scoperta dell'elemento 43 chiamandolo masurio (dalla Masuria, una regione della Prussia Orientale, oggi polacca), ma il loro annuncio non fu mai confermato ed oggi comunemente ritenuto erroneo, benché alcuni ricercatori abbiano contestato questa conclusione.

Nel 1952 il tecnezio fu identificato dall'astronomo statunitense Paul Merrill nello spettro di emissione di alcune stelle giganti rosse, fortificando la teoria che tali stelle producano elementi pesanti. Ne sono stati anche rinvenuti modesti quantitativi nelle miniere di uranio, soprattutto in quelle dove sono avvenuti fenomeni di fissione nucleare naturale, come nel reattore nucleare naturale di Oklo.

Disponibilità

Una volta che è stato possibile ottenerne quantità macroscopiche, sufficienti a studiarne le proprietà fisiche e chimiche, si è scoperto che il tecnezio si trova anche in altre parti dell'universo. Alcune stelle giganti rosse (di tipo S, M e N) contengono una linea di emissione nel loro spettro elettromagnetico che indica la presenza di tecnezio. La sua presenza nelle giganti rosse ha portato a rivedere le teorie relative alla nucleosintesi di elementi pesanti nelle stelle.

Sin dalla sua scoperta, molte sono state le ricerche per trovare il tecnezio nei materiali naturali. Nel 1962 il 99Tc è stato individuato (da B. T. Kenna e P. K. Kuroda) in piccolissime quantità in una pechblenda africana come prodotto della fissione spontanea di 238U.

Il 99Tc è un sottoprodotto della fissione nucleare dell'uranio nei reattori nucleari. Viene ottenuto isolandolo dalle scorie radioattive dei reattori mediante cromatografia di scambio ionico.

Isotopi

Il tecnezio è uno dei due soli elementi nei primi 82 che non ha isotopi stabili (l'altro è il promezio). I radioisotopi più stabili sono 98Tc, con un'emivita di 4,2 milioni di anni, 97Tc (2,6 milioni di anni) e 99gTc (211 100 anni).

Ne sono stati individuati altri 22 isotopi, il cui peso atomico varia dalle 97,933 del 98Tc alle 112,931 del 113Tc. La maggior parte di essi ha un tempo di dimezzamento inferiore ad un'ora, eccetto 93Tc (2,75 ore), 94Tc (293 minuti), 95Tc (20 ore) e 96Tc (4,28 giorni). Vi sono anche diversi stati metastabili, di cui 97mTc è il più stabile con un'emivita di 90,1 giorni (0,097 MeV), seguito da 95mTc (emivita: 61 giorni, 0,038 MeV) e da 99mTc (emivita: 6,01 ore, 0,141 MeV).

Per gli isotopi fino a 97Tc la principale modalità di decadimento è la cattura elettronica, per gli isotopi più pesanti è invece il decadimento beta meno.

Precauzioni

È rarissimo imbattersi casualmente in composti del tecnezio ed è praticamente impossibile trovarne in natura in concentrazioni significative. Tuttavia, essendo un prodotto di fissione spontanea dell'uranio il tecnezio-99g è presente in natura in tutti i minerali uraniferi. Il 99gTc è un contaminante radioattivo e deve essere sempre maneggiato in un box sigillato dotato di guanti manipolatori in opportuni laboratori di radiochimica. Tutti i nuclidi del tecnezio sono radioattivi. Questo elemento non ha alcun ruolo provato in biologia, tuttavia il radionuclide a breve emivita 99mTc viene ampiamente impiegato in medicina nucleare per marcare numerosi farmaci con diversa cinetica e diversa dinamica metabolica. Questa versatilità del 99mTc ne permette l'impiego per lo studio di diversi organi e apparati. A titolo di esempio, nel Nord America dove vengono compiute circa 35 milioni di indagini scintigrafiche di medicina nucleare, ogni anno, su un bacino d'utenza di 300 milioni di abitanti, il 50% fra queste è eseguito con tale radionuclide. Cifre analoghe si hanno in Europa, Giappone ed in tutti i Paesi tecnologicamente avanzati.[senza fonte]

Note

  1. ^ a b c d Tavola periodica interattiva, multimedia.bovolentaeditore.com. URL consultato il 13 aprile 2013.
  2. ^ Tecnezio, su lenntech.it. URL consultato il 13 aprile 2013.
  3. ^ Un sistema periodico. Costanti chimico-fisiche del tecnezio, minerva.unito.it.
  4. ^ liceofoscarini.it, Etimologia del termine tecnezio, takimika.liceofoscarini.it.
  5. ^ Il primo elemento ottenuto per sintesi fu il tecnezio, nel 1936. Questo elemento, pur avendo un numero atomico basso (43), non possiede isotopi stabili e per questo motivo non era stato mai osservato in natura. Tuttavia non si può parlare di vero e proprio elemento sintetico dato che in seguito furono scoperte in natura tracce dell'isotopo 98Tc come prodotto della fissione spontanea dell'uranio-238 o cattura di un neutrone da parte del molibdeno.

Voci correlate



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Periodic Table Of Elements

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